“Con il dialogo dobbiamo fare di tutto per persuadere la gente, poi quando avremo le dosi per fare la campagna di massa vediamo come va. Se troppi scelgono di non vaccinarsi allora si discute dell’obbligo”.
Fedele al motto che è meglio persuadere anziché obbligare, il professor Silvio Garattini, farmacologo del Mario Negri di Milano dice anche, in una intervista a Repubblica:
“La mia posizione è quella del Comitato nazionale di bioetica” e spiega che è anche “necessario informare sul vaccino, non solo sul fatto che è partita la vaccinazione, come sta avvenendo in queste ore.
Insomma, “la gente deve sapere cos’è, come è fatto, perché rappresenta un grande progresso, quali effetti collaterali possono accompagnarlo e così via”.
Garattini sostiene che “vanno date tutta una serie di informazioni in modo chiaro. Adesso i politici usano parole per celebrare l’avvio della vaccinazione, e va bene.
Si celebra il fatto che l’Europa abbia avuto il vaccino tutta insieme.
Ma le persone hanno bisogno di informazioni e di persone credibili che le diano”, afferma il farmacologo del Negri. Che mette in guardia:
“Diventerebbe una farsa prevedere un obbligo e non avere le dosi. E’ un po’ come è successo con l’influenza. C’è stata una grande pressione per fare il vaccino e poi non ne abbiamo avuto abbastanza per tutti”, perché così facendo, “se si parla solo di obbligo si da’ benzina ai no-vax” anche se “questi non sono prevalenti” e “sono molte di più le persone che chiedono quando potranno vaccinarsi”.