Paternò, la difesa del vicepresidente Ardizzone sul caso del consigliere ‘untore’: “Mio messaggio in chat va letto tutto”

Paternò, la difesa del vicepresidente Ardizzone sul caso del consigliere ‘untore’: “Mio messaggio in chat va letto tutto”

Tirata per la giacca e accusata di avere diffuso in una chat la notizia del contagio di un consigliere, il vicepresidente del Consiglio comunale di Paternò Martina Ardizzone (M5S) chiarisce la propria posizione con una nota di chiarimento inviata al prefetto di Catania, al sindaco, al comandante della Polizia municipale e ai consiglieri comunali.

Questi ultimi, sollevando il caso del consigliere Guido Condorelli presente alla seduta consiliare del 30 novembre scorso e poi risultato positivo, hanno attribuito alla consigliera pentastellata (che ha presieduto i lavori consiliari quella sera) affermazioni ben precise:

“Martina Ardizzone ha riferito nella chat whatsapp che in data 30.11 il consigliere comunale era già in isolamento fiduciario che evidentemente ha violato”.

Esibendo per intero il messaggio da lei inviato alla chat dei consiglieri, la diretta interessata respinge l’accusa:

“E’ evidente che, in data 30.11.2020, non ero assolutamente a conoscenza dell’isolamento fiduciario del consigliere Condorelli, informazione che ho appreso in data 07.12.2020, dopo comunicazione del Comandante della Polizia Municipale. Difatti, la citazione espressa all’interno dell’esposto in oggetto non è corretta; occorre riportare l’intero messaggio da me inviato alla chat whatsapp in data 07.12.2020 che è il seguente: “Oggi sono stata informata del fatto che in data 30.11, il consigliere comunale era già in isolamento fiduciario che, evidentemente, ha violato”.

Le comunicazioni del vicepresidente, in sostanza, prendono le mosse soltanto dopo essere stata informata dal comandante della Polizia municipale. L’esponente grillina, com’è suo dovere, segnala al comandante della Polizia urbana e al sindaco i nomi dei tre consiglieri venuti a contatto con Guido Condorelli per l’attivazione dei protocolli sanitari. I tre consiglieri risulteranno negativi ai test.

“Ci tengo ad evidenziare – si legge ancora nell’esposto di Martina Ardizzone – che la sottoscritta non ha mai preso visione della documentazione concernente il consigliere Condorelli, come presuppongo non lo abbiano fatto nemmeno i consiglieri comunali sottoscriventi, in quanto gli unici detentori di tali dati sensibili sono il comandante della Polizia Municipale e il sindaco, garante della sanità del Comune di Paternò, interlocutori diretti con l’Asp di competenza.

Le mie comunicazioni ai consiglieri comunali, infatti, si attengono alla personale denuncia del consigliere Condorelli della sua positività, avvenuta il 4.12.2020, e alla comunicazione orale, fornitami dal Comandante della Polizia Municipale della presunta violazione dell’isolamento fiduciario del consigliere Condorelli, avvenuta i1 07.12.2020”.

Ricordiamo che secondo quanto appreso dal Corriere Etneo dall’entourage familiare di Condorelli, il fratello medico del consigliere avrebbe consegnato personalmente al sindaco i documenti che comprovano la correttezza del comportamento. Naso non ha voluto replicare a queste dichiarazioni.

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