Catania, pitone reale recuperato in un tombino a San Cristoforo: proprietario lo ha abbandonato

Catania, pitone reale recuperato in un tombino a San Cristoforo: proprietario lo ha abbandonato

Oggi, a seguito di una segnalazione, militari del Nucleo Carabinieri CITES di Catania, unitamente ai Vigili del Fuoco di Catania, ai responsabili della Federazione Pro Natura e personale veterinario dell’Asp di Catania, hanno recuperato un grosso esemplare di Pitone Reale (Pyton regius) di circa un metro e mezzo da una caditoia per le acque piovane in via Giovanni Gentile nello storico quartiere di San Cristoforo a Catania.

Il passaggio del serpente attraverso le strette grate non è stato agevole, ma alla fine il rettile è stato estratto senza alcuna lesione, grazie anche al particolare apparato scheletrico di cui sono dotati tali animali.

L’animale è apparso mansueto e abituato ad essere maneggiato dall’uomo, il che dimostrava l’acquisizione di abitudini alla cattività dell’animale. Il serpente sicuramente era detenuto da un soggetto privato, che probabilmente non riuscendo più a prendersene cura, ha deciso di abbandonarlo. Tuttavia l’animale è stato trovato in ottima salute, segno che, tra cunicoli e canali di scolo di fognatura, aveva trovato di che cibarsi.

Il Pitone Reale è tutelato dalla Convenzione Internazionale CITES e il suo commercio e detenzione è consentito solo in presenza di appositi certificati e documentazioni.

Nonostante la curiosità dei passanti e un po’ di paura (si rammenta tuttavia il Pitone Reale non è velenoso e appartiene alla famiglia dei costrittori, raramente pericolosi per l’uomo), il recupero si è svolto senza troppi disagi. L’esemplare non è appartenente alla fauna autoctona Italiana, anche se ormai viene allevato e riprodotto con una certa facilità.

La liberazione di specie non appartenenti al nostro patrimonio faunistico rischia di causare enormi danni anche in termini di biodiversità.

L’animale è stato posto sotto sequestro e verrà affidato al Bioparco di Carini. Sono in corso indagini per individuare il responsabile dell’abbandono del serpente e se lo stesso possa essere in possesso della prescritta documentazione necessaria alla sua detenzione.

I Carabinieri esortano a non ritenere gli animali esotici come oggetti da collezione, salvo poi disfarsene in modo illecito, ed al rispetto delle norme sul commercio e detenzione delle specie protette, che il prelievo indiscriminato dal loro ambiente naturale sta portando alla loro estinzione.

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