L’Etna è di nuovo in movimento: a livelli alti il tremore vulcanico, aumenta l’attività stromboliana

L’Etna torna in movimento.

L’Ingv ha specificato che dalle 19.20 di ieri sera le reti di monitoraggio hanno registrato un incremento dell’attività stromboliana al cratere di sud-est.

Contestualmente è stato accertato un repentino aumento dell’ampiezza del tremore vulcanico che nell’arco di mezzora si è portato da livelli medi a livelli alti, attualmente l’ampiezza è ancora in crescita.

Poco prima delle 23 di ieri le telecamere di sorveglianza hanno mostrato un decremento dell’attività esplosiva dal cratere di sud-est, mentre l’attività effusiva era prodotta da due fessure eruttive apertesi sul fianco meridionale del cratere di sud Est.

Le fessure hanno alimentato due colate laviche che si sono propagate in direzione Sud Ovest e Sud, i cui fronti al momento sono rimasti confinati ad una quota di circa 2850 metri. I valori dell’ampiezza del tremore vulcanico sono rimasti su livelli alti.

All’alba di oggi l’attività esplosiva al cratere di sud- est è di intensità variabile ed al momento appare in decremento.

Per ciò che concerne l’attività effusiva, dalle telecamere di sorveglianza sembrerebbe che la colata lavica prodotta dalla fessura di sud sia inattiva, mentre la colata proveniente dalla fessura di sud-ovest al momento meno alimentata. Inoltre, dall’analisi più dettagliata delle immagini delle telecamere, si sono osservati tre flussi piroclastici che si sono sviluppati, due in concomitanza con l’apertura della fessura eruttiva di sud-ovest, rispettivamente alle 22.15 e 22.16 e la terza alle circa 22.30 di ieri sera.

I tre flussi si sono propagati in direzione sud-ovest con il più intenso, quello delle 22.16 che ha ben superato Monte Frumento Supino.

Durante le fasi di fontanamento, si sono registrati i valori massimi dell’ampiezza del tremore vulcanico. Allo stato attuale, i valori dell’ampiezza media del tremore vulcanico mostrano modeste oscillazioni, rimanendo, comunque, su livelli elevati.

L’attività infrasonica continua ad essere sostenuta, pur mostrando una chiara tendenza al decremento della frequenza di accadimento e dell’ampiezza degli eventi infrasonici.

Le reti GPS e clinometrica non mostrano deformazione significativa in corso.

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