“Le foto degli assembramenti mostrano scene ingiustificabili, irrazionali, irresponsabili”.
Così il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia in un’intervista al Corriere della Sera.
“Conte è sempre stato rigoroso, ma ascolta le proposte di tutti. Una cosa è lo spostamento tra piccolissimi comuni e borghi confinanti. Ma allargare i confini comunali a tutta la provincia, come chiede la destra, sarebbe un errore. I cittadini lo prenderebbero come un liberi tutti”, aggiunge, il lockdown generale come in Germania “è una scelta che personalmente condivido.
Dobbiamo dirci fino in fondo se la pausa natalizia deve servirci a mettere in sicurezza il Paese o se deve essere guidata solo dalla volontà di favorire il business. In questo momento affari e salute non sono conciliabili. E ho il massimo rispetto per chi ha sulle spalle il peso delle attività economiche”.
Se secondo il presidente della Liguria Toti non si può penalizzare l’economia a Natale, “trovo semplicistica questa rappresentazione della realtà, questa divisione tra aperturisti e rigoristi. Dobbiamo metterci in testa che quando c’è un’epidemia e non c’è un farmaco, bisogna evitare gli spostamenti. Non lo dico io, ma la scienza. Noi del Pd come ha ribadito Zingaretti vogliamo misure più restrittive, altro che apertura.
Quanto all’economia, il governo ha stanziato in miliardi il più grande piano dal dopoguerra”, replica Boccia, che sulle polemiche per la frase sul far nascere Gesù due ore prima per rispettare il coprifuoco aggiunge:
“Tanti parlano del Natale pensando al business. Non è un caso che la Chiesa e il Papa abbiano dato una lezione a tutti, adattando alle regole gli orari delle messe. Ho letto che in questo Natale dovremmo farci guidare più dallo Spirito Santo che dalle apparenze, concordo”.
Se Renzi “manda a casa il governo deve spiegarlo agli elettori, deve dire perché minaccia la crisi in piena pandemia. Se dopo un anno e mezzo non si è cementata l’alleanza nella quale il Pd ha creduto dal primo giorno, significa che qualcuno ha fatto nascere questo governo per una convenienza di breve termine”, rimarca Boccia, “se Renzi vuole aprire la crisi la strada è una sola, il Quirinale verifica se esiste una maggioranza parlamentare e se non esiste si va alle urne. Io credo nell’alleanza tra progressisti e M5S, mentre c’è sempre stata un’ambiguità di Italia viva”.
“Iv ha pieno diritto di chiedere modifiche al programma. Ma mettere in discussione l’alleanza è un’altra cosa”, afferma Boccia, che su una possibile comunione di intenti tra Renzi e Salvini per portare a un altro governo anziché alle urne conclude:
“Ipotizzare una terza maggioranza in questa legislatura mi sembra oltre ogni limite di decenza, ma in una democrazia parlamentare tutto è possibile. Poi è chiaro che non decide Renzi, né Salvini, ma il capo dello Stato”.