E confronto sia. A patto che sia presente il sindaco Naso.
A Paternò, i consiglieri d’opposizione raccolgono il guanto di sfida per un confronto pubblico lanciato ieri dai rappresentanti dell’opposizione. Con una risposta velenosa, spiegano – però – che non intendono confrontarsi “solo con chi esegue delle direttive” ma vogliono sia presente anche il sindaco Naso.
“Non ci sorprende la scelta della Giunta – scrivono in una nota – di varare il finanziamento per le scuole e le somme del fondo povertà inserite nel maxi emendamento bocciato dal Consiglio comunale.
È ed era nelle sue prerogative e di questo ce ne rallegriamo. Sappiamo bene che si è fatto per evitare di dover votare la proposta della minoranza, ma ciò che conta per noi è il risultano per la città. Appare però chiaro che questa è l’ennesima dimostrazione delle nostre ragioni.
Avevamo ragione nel dire che era inopportuno convocare un Consiglio urgente in 24 ore; avevamo ragione nel dire che l’unico vero scopo delle variazioni era elargire somme insufficienti, per lo più provenienti da mutui e quindi pagate dai cittadini, per far credere di poter realizzare opere che avrebbero bisogno di ben altre somme; avevamo ragione nel dire, che l’unica cosa che si voleva ottenere, come sempre purtroppo, era gettare fumo negli occhi di una città che ha bisogno di risposte concrete e non di mancette e slogan vuoti”.
La parte finale del documento è dedicata alla ‘sfida’ lanciata dai consiglieri di maggioranza.
“In merito alla richiesta di confronto avanzata dalla maggioranza – osservano i consiglieri di maggioranza – noi dell’opposizione, che in questi anni abbiamo sempre chiesto pubblici confronti sui temi che interessano la Città, non vogliamo assolutamente tirarci indietro.
Sarebbe stato auspicabile, in considerazione dell’emergenza sanitaria e sociale che la nostra comunità vive, non amplificare le divisioni e magari pensare, con più serietà, alle palesi carenze di questa amministrazione, piuttosto che alle giustificazioni da dare ai cittadini che vogliono risposte e non slogan.
“Siamo pronti ad un confronto serio – concludono gli esponenti politici – basato sui temi e dati reali e non su slogan e menzogne come quelle sentite e lette in questi giorni. Ma non vogliamo e non possiamo confrontarci solo con chi esegue delle direttive, dovrà essere presente anche chi quelle direttive le impartisce, per cui chiediamo la presenza del primo cittadino”.