Catania, rapinare le vittime con un coltello dal manico fluorescente: Polizia arresta 30enne

Catania, rapinare le vittime con un coltello dal manico fluorescente: Polizia arresta 30enne

Continua con successo l’attività di contrasto alla criminalità predatoria della Polizia di Stato a Catania, con particolare riferimento alla repressione dei reati di scippo e rapina.

Nella mattinata di ieri, infatti, la Polizia di Stato ha tratto in arresto Cannizzaro Salvatore (Catania classe 1990) in quanto ritenuto responsabile dei reati di rapina aggravata e furto con strappo.

A seguito di alcune rapine perpetrate di recente ai danni di alcuni esercizi commerciali dislocati in varie parti della città, i Falchi della Squadra Mobile hanno avviato una intensa attività investigativa per giungere all’identificazione del responsabile.

Attraverso l’analisi dei sistemi di video sorveglianza e dalle dichiarazioni rese dai testimoni si accertava che l’autore delle azioni criminali agiva con un modus operandi conforme ed in particolare utilizzava sempre un particolare coltello (dal manico “fluorescente”).

Dai riscontri investigativi si riusciva anche a focalizzare l’attenzione su alcuni dettagli dell’autovettura Nissan Micra utilizzata dal malvivente per fuggire dai luoghi del delitto, immortalata da alcune immagini carpite dalle telecamere poste sulla via di fuga.

In tale quadro investigativo, nella mattinata odierna, veniva diramata nota dalla Sala Operativa della Questura di uno “scippo” e di una rapina aggravata perpetrati ai danni di donne anziane a distanza di pochi minuti. Nell’occasione il rapinatore aveva dapprima avvicinato con una banale scusa una donna e poi le aveva strappato violentemente la borsa contenente diversi effetti personali e successivamente aveva aggredito un’altra anziana strattonandola e strappandole la borsa (in questa circostanza la vittima era caduta per terra riportando lesioni al costato ed alle ginocchia). Nel medesimo contesto il rapinatore aveva minacciato con un coltello dal manico fluorescente un coraggioso cittadino del 1939 che era intervenuto in difesa della vittima.

Dalla segnalazione-radio e soprattutto dalle immediate descrizioni fornite dalle vittime e dai testimoni le pattuglie dei Falchi, già disposte in zona, intuivano che potesse trattarsi dello stesso soggetto sospettato delle precedenti rapine consumate in danno di alcuni esercizi commerciali.

Infatti, nell’immediatezza dei fatti, i Falchi riuscivano ad agganciare la Nissan Micra utilizzata per la fuga e dopo averla pedinata bloccavano il Cannizzaro che nel frattempo era sceso dal veicolo tentando di prelevare dei contanti da uno sportello ATM con la tessera bancomat risultata di proprietà di una delle signore rapinate.

La successiva perquisizione permetteva di rinvenire ulteriore parte della refurtiva sottratta nonché l’arma e gli indumenti utilizzati dall’uomo in ogni episodio criminoso. Sono in corso approfonditi accertamenti mirati a riscontrare la responsabilità di Cannizzaro su altre azioni predatorie, il cui autore presenta dei caratteri somatici compatibili con l’arrestato e soprattutto utilizza un coltello dalle stesse fattezze di quello sequestrato a Cannizzaro.

In particolare il 25 Novembre un uomo con i medesimi indumenti rinvenuti nella macchina dell’uomo ed armato di coltello con manico colore verde si era introdotto prima in un supermercato del quartiere di Picanello riuscendo ad asportare un centinaio di euro dal registratore di cassa dopo avere terrorizzato la cassiera per poi fuggire su una Nissan Micra; nella medesima giornata lo stesso soggetto ripeteva esattamente tale comportamento presso un supermercato sito alle porte del comune di Gravina. In questa circostanza, sempre sotto minaccia di un coltello “particolare” riusciva a impossessarsi di alcune migliaia di euro.

Pochi giorni dopo il canovaccio criminale si ripeteva in maniera quasi identica nelle date del 27 e del 30 Novembre.

Venivano infatti colpiti un altro supermercato sito nel comune di Gravina ed una lavanderia del quartiere di San Giovanni Galermo.

Nel primo caso il criminale dopo avere violentemente scagliato a terra una cassiera non riusciva ad aprire il registratore di cassa nonostante avesse provato con forza a distruggere il macchinario; nel secondo invece il rapinatore era riuscito ad impossessarsi sempre dietro minaccia armata di un centinaio di euro in contanti.

Cannizzaro è stato quindi tratto in arresto e, su disposizione del Pubblico Ministero di Turno, associato presso il carcere di Piazza Lanza in attesa dell’udienza di convalida.

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