Dopo la bocciatura da parte del Tar di Catania dell’ordinanza di chiusura delle scuole primarie e secondarie di primo grado disposta dal sindaco di Paternò, l’assessore regionale all’Istruzione Roberto Lagalla ribadisce la validità della circolare interassessoriale, firmata con l’assessore alla Salute, secondo la quale, nel rispetto del dpcm vigente, i sindaci sono chiamati a subordinare eventuali provvedimenti di chiusura al preventivo parere tecnico-sanitario del competente Dipartimento di prevenzione dell’Asp.
“Ove dovesse mancare, da parte dell’Asp competente, l’accertamento del dato epidemiologico che motiva l’interruzione delle attività scolastiche per comprovate situazioni di rischio sanitario, ogni sindaco – sottolinea l’assessore – potrà trovarsi di fronte al rischio di impugnative che, se accolte, come nel caso di Paternò, tendono a generare ulteriori incertezze e generale disorientamento nella popolazione.
Ogni provvedimento assunto in sede locale, senza il conforto della autorità sanitaria, rischia, quindi, di risultare carente di motivazione giuridica, oltre a privare gli studenti del fondamentale diritto allo studio”.
L’assessore Lagalla non fa riferimento alla nuova ordinanza del sindaco che, non tenendo in alcun conto della bocciatura del TAR, ripropone la chiusura delle scuole fino al 22 dicembre.
Dagli uffici dell’assessorato regionale all’Istruzione si evidenzia anche che il governo regionale non ha adottato, “fino ad oggi”, impugnative delle ordinanze sindacali presso il Tar “per non alimentare, quando prive del parere tecnico-sanitario dell’Asp, sterili contrapposizioni istituzionali in un momento di particolare delicatezza, come quello determinato dall’attuale pandemia”.