Tempi bui per la formazione del Paternò calcio, squadra che milita nel campionato di serie D.
L’emergenza Covid ha messo a dura prova le finanze della società rossazzurra, al punto tale che il presidente Ivan Mazzamuto ha annunciato che alla ripresa del campionato previsto per domenica 6 dicembre (si giocherà con molta probabilità a porte chiuse) potrebbero giocare i ragazzini.
Mazzamuto lamenta la scarsa partecipazione, non solo locale, attorno alla squadra.
“Purtroppo – spiega – non siamo più nelle condizioni di andare avanti senza aiuti economici concreti, abbiamo iniziato questo campionato di Serie D, con tanto entusiasmo, spinti anche dalle promesse che ci sono state rivolte nei mesi estivi, che ci avrebbero permesso di fronteggiare le difficoltà create dalla pandemia. Ad oggi, però, il nulla o quasi.
Solo parole, al di là delle pochissime briciole ricevute dalla Lega Nazionale Dilettanti – ha proseguito il presidente rossoazzurro – che aveva promesso di non far pagare la pesante iscrizione al campionato. Invece abbiamo pagato fino all’ultimo centesimo”.
Il massimo dirigente del Paternò ha specificato che oltre alle spese ordinarie si vanno ad aggiungere le spese non previste per contenere i contagi da Covid:
“Non ci siamo sottratti perché la nostra salute, dei tesserati e delle loro famiglie rimane al primo posto. Oltre all’indiscrezione in cui alla ripresa, noi squadra di Serie D, dovremmo rispettare lo stesso protocollo anti-Covid introdotto tra i professionisti, con i tamponi ogni 4 giorni.
Siamo davvero felici che si possa ricominciare, ma senza incassi allo stadio, con pochissimi sponsor a sostenerci, che mi auguro rispondano all’appello e nell’indifferenza collettiva, sia a livello nazionale sia locale, diventa impossibile proseguire il percorso intrapreso.
A dicembre con l’apertura del mercato – ha concluso Mazzamuto – con grande rammarico da parte nostra, cercheremo di abbattere i costi del 50%. Cambierà il nostro obiettivo. Proveremo a salvare il titolo in attesa di tempi migliori”