Adrano, lettera-accusa del consigliere Perni all’amministrazione sulla gestione del Covid: “Inadeguati”

Adrano, lettera-accusa del consigliere Perni all’amministrazione sulla gestione del Covid: “Inadeguati”

L’inutile Consiglio straordinario di venerdì scorso ad Adrano, chiesto dalla maggior parte dei consiglieri per parlare dell’emergenza Covid, ha prodotto una denuncia netta e inequivocabile proprio da un rappresentante dell’assemblea cittadina, assente perché risultato positivo al virus: Agatino Perni.

La sua lettera al sindaco è un atto d’accusa nei confronti di chi, nel territorio, ha affrontato l’emergenza epidemiologica in maniera raffazzonata, non consona alle aspettative che una comunità impaurita esigeva.

La lettera di Perni è stata letta all’inizio della seduta straordinaria dal presidente del Consiglio Aldo Di Primo.

Dentro l’aula consiliare, l’hanno ascoltata soltanto i ‘quattro gatti’ presenti. Ricordiamo che per ragioni misteriose, non certo economiche, il Comune di Adrano non riesce a trasmettere in diretta streaming le sedute del Consiglio. Non far vedere e non far sentire ciò che accade nell’assise cittadina mette tutti al riparo. 4

Ecco il testo del “j’accuse” del consigliere Perni:

“Caro Sindaco,

lei e tutta la sua giunta, in questi mesi di emergenza sanitaria, avete ampiamente dimostrato la vostra inadeguatezza pervasiva e permanente a fronteggiare l’aggravarsi della situazione sanitaria nella nostra Città.

Sarebbe stato opportuno che questo dibattito fosse avvenuto ad agosto, e magari non fosse stato richiesto dall’opposizione, perché ciò avrebbe dimostrato e significato, l’attenzione e la competenza, verso questo problematica, l’amore per la nostra città. Invece lei e la sua Amministrazione non gestendo, non decidendo, non assumendosi le responsabilità politiche relative all’emergenza Covid-19 rischia di contribuire all’aggravamento della situazione, già molto grave.

Oggi siamo in zona arancione e le nostre imprese ed i nostri concittadini ne subiscono e ne subiranno i relativi danni perché è saltato il tracciamento dei dati degli infetti e sono saltati i controlli, come previsto dalle varie ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM).
Intanto anche nella nostra Città, chi risulta positivo al Covid-19 viene imprigionato in casa, senza supporti o servizi, la raccolta dei rifiuti speciali non viene attivata o spesso viene attivata solamente a fine quarantena.

Sig. Sindaco ha informato l’Asp e tutti gli organi competenti di quello che sta accadendo nella nostra città? Ha diffidato l’Asp per la mancata osservanza dell’Ordinanza Regionale del 27 Marzo 2020, firmata dal presidente della Regione Siciliana?

Ha attivato una campagna di comunicazione ai suoi concittadini per spiegargli come comportarsi, per limitare i disagi ? Per tenere alta l’attenzione su questo problema che non permette cali di tensione… Mi pare proprio di NO! Non dica che non ha competenze in merito. Le ricordo, ancora una volta, che lei è la massima autorità sanitaria locale in caso di emergenze che possono mettere a rischio la salute dei suoi concittadini, così come previsto dall’art. 50 comma 5 del T.U.E
La questione che maggiormente mi lascia a dir poco allibito è che a fronte di una crescita esponenziale dei contagi, il sistema sanitario locale non è più in grado di rispondere a tutte le richieste di tamponi che arrivano dallo screening nei “drive in” effettuato nelle ultime settimane, pertanto, è impossibile ricostruire con efficienza le catene di contagio ed isolare i positivi. A far paura più dell’aumento quotidiano di nuovi positivi è l’incapacità, ormai evidente, del sistema sanitario locale di tracciare tempestivamente i contatti di quest’ultimi, unico strumento possibile per arrestare una diffusione del contagio dalle dimensioni, altrimenti, imprevedibili.

Vogliamo parlare dei tempi per avere gli esiti dei Tamponi?

Ritengo sia inconcepibile che dei cittadini responsabilmente si mettono in quarantena, a seguito della positività di un familiare o di un contatto stretto, debbano attendere 20 giorni prima di essere contattati dall’USCA per la comunicazione dell’esito del tampone. Molte volte, addirittura, nonostante la segnalazione da parte del medico di famiglia all’Asp non vengono contattate.

L’individuazione dei contatti stretti di un positivo è definita dallo stesso Ministero della Salute attività essenziale per combattere l’epidemia. Da Ottobre ad Adrano non riusciamo più a farlo.
Nonostante sono da oltre venti giorni a casa, mantengo il contatto con molti concittadini , di cui mi faccio portavoce per le tante segnalazioni che mi fanno. Tanti concittadini risultati positivi al secondo tampone molecolare mi hanno lamentato, i ritardi sugli esiti del tampone, attendono per settimane l’esito, nonostante le innumerevoli chiamate, senza alcuna risposta, ai numeri telefonici dell’Asp e Dell’USCA.

Chiaramente questa attesa implica altri disagi, soprattutto per i lavoratori autonomi , per i cottimisti per chi vive alla giornata, che al danno del Covid-19 si aggiunge la beffa dal punto di vista economico, la paura di non riuscire a sopravvivere dopo aver sconfitto la malattia.

Un simile disservizio è davvero inaccettabile, perché lo giudico irrispettoso nei confronti di chi, con grande senso di responsabilità, si attiene scrupolosamente ai protocolli e alle norme, dunque, la invito a prendere seri provvedimenti in merito e valuti anche l’ipotesi di chiedere un’indagine interna all’ASP.

Si metta una volta sola, nei panni di questi cittadini!

Sindaco, non possiamo lasciare isolati cittadini che sono stati esemplari nel comportamento, scrupolosi nel seguire le regole, in attesa di sapere se sono guariti o meno, fremono per la propria salute e quella dei propri cari e che giustamente rivendicano risposte certe e tempi ragionevoli. Una situazione assurda in cui i cittadini si sentono abbandonati a sé stessi.

Sindaco non ci venga a dire che non è di sua competenza, faccia tutto fino in fondo il suo dovere..!!!

È evidente e sconcertante la totale assenza di controlli sull’intero territorio di Adrano, dal centro alle periferie, nelle piazze e nei luoghi dove sono soliti gli assembramenti e dove continuano ad esserci, nonostante il nostro comune possa vantare, a differenza dei comuni limitrofi, la presenza, in loco, di forze di polizia, carabinieri e vigili urbani e ciononostante tali comuni vicini riescono ad avere un’azione di controllo più incisiva sulle loro città. Per non parlare del fatto che riescono a comunicare in tempi brevi, con i mezzi più disparati per velocità e linguaggio , ai loro concittadini i dati reali relativi alla propria città.

In ultimo, ma non per importanza, ritengo che non va sottovalutato quanto viene dal mondo della scuola. Ritorno all’inizio del mio intervento, non dobbiamo ripetere l’errore dell’estate , quando abbassammo la guardia, ora con la scuola rischiamo di ripetere lo stesso errore, far aumentare i contagi. Siamo ancora in tempo, prima che accada l’irreparabile, ossia un aumento esponenziale di contagi dovuto ad asintomatici o altro. Proteggere i nostri figli, il nostro futuro, è la priorità e il dovere, suo e di tutti noi.

Rispetto alle scuole va sottolineato come nonostante i casi di positività, il lavoro degli insegnanti e del personale scolastico tutto, che con il massimo impegno garantiscono un ottimo livello di istruzione, sia in presenza che a distanza.

Uno studente positivo significa probabilità di contagio, oltre che per la propria famiglia, per i compagni e i compagni dei compagni e i loro familiari. Tradotto significa: centinaia di persone contagiate, in isolamento fiduciario e tutti i disagi di cui abbiamo parlato prima, oltre che lavoro immenso per tutti gli addetti che sono ogni giorno sempre più stremati e stanchi.

Sindaco, I numeri di questa seconda ondata sono superiori, e non di poco, a quelli di marzo e aprile, soprattutto i morti e lo sappiamo tutti. Smentisca tutti quelli che parlano della sua incapacità, non prosegua nell’adozione di decisioni che non decidono, senza alcun confronto con le parti sociali, con la città e con questo consiglio comunale. Impegniamoci a risolvere tutte queste problematiche, partendo dalla scuola.
Qualche altro giorno di chiusura, in attesa di dati migliori, serve”.  (Agatino Perni)

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