Il Gal Etna ha siglato un accordo con la Regione Siciliana per implementare i processi di valorizzazione del patrimonio culturale nell’area di pertinenza del gruppo e ottimizzare al massimo le opportunità di finanziamento offerte dall’Europa.
L’accordo quadro sottoscritto dall’assessore regionale ai Beni culturali, Alberto Samonà, e dai Gal siciliani punta a costituire una “Rete Cultura” che possa garantire la valorizzazione dell’imponente patrimonio umano siciliano, sia materiale che immateriale.
Fari puntati anche sulle possibilità di crescita sociale tramite la comunicazione della memoria storica locale, ma anche artistico-letteraria ed etnoantropologica.
Si legge nel Documento di Economia e Finanza Regionale 2019/2021, richiamato nell’accordo siglato:
«A monte di tutto il primo gravoso e indifferibile impegno è l’accelerazione della spesa europea. Si tratta di una sfida che, in caso di fallimento, costituirebbe una sconfitta per tutti e soprattutto per la Sicilia e per il popolo siciliano.
Occorre aiutare le strutture centrali e periferiche del settore dei Beni Culturali a risolvere le inadempienze progettuali e dei dispositivi amministrativi connessi alla spesa e a superare le frequenti lentezze che inceppano spesso la realizzazione di progetti di cui si avverte estremo bisogno».
«L’importante accordo appena firmato», dichiara Enzo Maccarrone, presidente del Gal Etna, «va nella piena direzione di quanto dai noi sin qui già portato avanti, con il massimo supporto dato alla giovane imprenditoria del territorio nell’utilizzo dei fondi europei a sostegno dell’economia delle aree rurali.
Abbiamo da poco finanziato dei progetti e altri ne stiamo per finanziare e l’intesa con l’Assessorato regionale alla Cultura sarà un ottimo input morale ad agire, per quanto possibile, ancora meglio e ancora di più, sempre al servizio dell’area nella quale operiamo e del fare impresa».
L’Assessorato potrà avvalersi della grande esperienza dei Gal, specializzati nella “comprensione” dei non semplici bandi europei, sveltendo quei processi amministrativi legati alla spesa e «“bypassando” taluni nodi burocratici», ha sottolineato Maccarrone, «spesso purtroppo all’origine di una lentezza certo non positiva per il mondo produttivo, giovane o consolidato che possa essere».