Hanno chiesto denaro per la restituzione di mezzi aziendali rubati.
Con l’accusa di tentata estorsione agenti della Squadra mobile di Catania hanno arrestato Salvatore Fichera, di 34 anni, Fabio Miceli, di 40, e Antonino Moschetto, di 51.
Sono accusati di avere chiesto denaro ad un imprenditore ennese, una richiesta estorsiva mediante il metodo del ‘cavallo di ritorno‘, al titolare di una ditta del settore del movimento terra.
Le indagini, condotte dalla Squadra antiestorsioni della Mobile, hanno consentito di accertare che il contesto criminale di riferimento era riconducibile al clan Cappello-Bonaccorsi, che controlla, tra l’altro, il territorio di San Giorgio, dove l’imprenditore aveva avviato i cantieri edili.
Fichera è cognato di Calogero Giuseppe “Pippo” Balsamo, esponente di vertice della cosca mafiosa Cappello-Carateddi, già destinatario nel 2018 di provvedimento restrittivo emesso dall’autorita’ giudiziaria di Caltanissetta, per estorsioni ai danni di alcuni commercianti ed imprenditori.
Miceli e Moschetto hanno assunto il tipico ruolo dell'”amico buono”:
apparentemente interessati ad aiutare la vittima, ma in realta’ intenzionati a cedere alle richieste estorsive.