Una lettera firmata da 18 professionisti paternesi (i nomi li trovate sotto), consegna al Corriere Etneo una riflessione sulla rissa indecente scatenatasi dopo che il TAR – sezione di Catania, ha sospeso l’ordinanza del sindaco Naso sulla chiusura delle scuole.
Ieri, in un video-messaggio, Nino Naso ha spiegato ai cittadini che non si sarebbe fatto intimidire.
Nella lettera che pubblichiamo integralmente si esprime soldarietà all’avv. Mariagrazia Pannitteri attaccata dal segretario del Pd cittadino.
Si rimane increduli di fronte a quanto sta avvenendo a Paternò in questi giorni.
Una Città che sembra non appartenere alla Repubblica italiana.
Una Città in cui nemmeno il pronunciamento di un tribunale sembra più valere nulla. E non è la prima volta che accade. Ciò che turba al di sopra di ogni altra cosa, non è la paura di un popolo, ma ancora una volta il voler giocare, strumentalizzare, cavalcare questa paura da parte di chi dovrebbe avere la responsabilità di sedarla. Spiace che a guidare questa crociata ci siano ampi strati di ceto dirigente, e non soltanto il primo cittadino.
I fatti sono sotto gli occhi di chiunque abbia ancora la forza di guardare le cose con lucidità. Il Sindaco Naso, totalmente incurante delle disposizioni di legge, fiutato il clima di panico che serpeggiava tra i cittadini, decide di chiudere le scuole. Con un’ordinanza assai discutibile, e priva di qualsiasi fondata motivazione.
È bene sottolineare che in tutta Italia le scuole primarie e secondarie di primo grado sono aperte, e da nessuna parte si registrano simili episodi di follia istituzionale. Così come non c’è alcuna dimostrazione del fatto che le scuole abbiano contribuito all’aumento dei contagi. Un gruppo di cittadini decide dunque di ricorrere al Tar, perché sente leso un proprio diritto e perché ritiene che il sindaco abbia commesso un abuso di potere.
Il Tar, con la sospensiva, dà momentaneamente ragione a loro. In una comunità civile, libera, e democratica si sarebbe dovuto accettare il pronunciamento di un organo giurisdizionale, come si conviene in uno stato di diritto, e ristabilire lo statu quo ante. Invece no. Il Sindaco continua, con accenti quasi eversivi, a fare ciò che vuole. Inventandosi la storia della sanificazione e – con un video alquanto allarmante – sostiene che lui non si farà intimidire. Esattamente chi lo intimidisce? Un tribunale?
Nel frattempo stiamo assistendo sui social ad una slavina di insulti, diffamazione, turpiloquio da parte di tante gente, e soprattutto da parte di chi avrebbe il dovere di rispettare le leggi e di utilizzare un atteggiamento consono al proprio ruolo. Insulti rivolti a chi ha solo cercato di tutelare un diritto. Attacchi che sono irricevibili.
Come quello lanciato dal segretario del PD paternese, che somiglia più al segretario della Lega Nord, nei confronti dell’ Avv. Mariagrazia Pannitteri; rea di aver svolto con grande senso del dovere la propria professione, difendendo i propri assistiti. Un attacco volgare e sconsiderato, specie se sferrato in un momento in cui c’è un clima feroce e di linciaggio mediatico, nei confronti di una singola persona. Additandola in modo esplicito e sconsiderato.
Un gesto ancor più grave, se si pensa che è rivolto ad una donna, nella giornata contro la violenza alle donne. Violenza che in questo caso è verbale, ed è sempre prodromica di quella fisica.
Esprimiamo la nostra solidarietà nei confronti di Mariagrazia Pannitteri, respingiamo con forza questa violenza e difendiamo il diritto di parlare. Che è diritto alla libertà.
Benfatto Adriana
Bottino Anna
Bottino Laura
Ciatto Barbaro
Ciatto Carlo
Ciatto Giancarlo
Chinnici Sante
Crupi Salvatore
Di Mattea Carmela
Finocchiaro Emanuele
Giuffrida Antonino Patrizio
Fiorito Oscar
La Spina Paolo
Licandri Paolo
Maione Andrea
Maurici Angelo
Maurici Salvatore
Palumbo Orazio