Imponente blitz dei carabinieri nel quartiere di San Giovanni Galermo, il suk della droga a Catania organizzato sul modello di Gomorra.
Sono 101 le persone indagate, raggiunte da un provvedimento del Gip su richiesta della procura distrettuale antimafia della citta’ siciliana.
All’operazione prendono parte 500 militari dell’Arma del comando provinciale di Catania, supportati dai reparti specializzati dell’Arma (Compagnia di Intervento Operativo del XII Reggimento “Sicilia”, Squadrone Eliportato Cacciatori “Sicilia”, Nucleo Elicotteri e Nucleo Cinofili), disarticolate 12 piazze di spaccio, radicate nel rione di San Giovanni Galermo, tra le vie Egadi, Capo passero, Pantelleria e Ustica, roccaforte storica del traffico e della vendita di stupefacenti nel capoluogo etneo.
Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, con l’aggravante del metodo e della finalita’ mafiosa, e per detenzione illegale e porto di armi da fuoco.
L’indagine dei militari del nucleo operativo della compagnia carabinieri Fontanarossa ha scoperto che le diverse squadre che gestivano le piazze di spaccio godevano di una chiara autonomia sotto il profilo della competenza territoriale e della gestione organizzativa,
ma agivano comunque sotto il diretto controllo del gruppo “Nizza” aderente alla famiglia di “Cosa Nostra” catanese dei Santapaola-Ercolano, che imponeva ai “capi piazza” il rifornimento esclusivo dello stupefacente dal medesimo gruppo, nonche’ i costi e i quantitativi di stupefacente da acquistare. Le bande di trafficanti e spacciatori potevano contare su un potentissimo arsenale composto da armi da guerra e comuni che utilizzavano negli scontri a fuoco con i rivali.