“Grazie” al Covid i libri sono beni essenziali: leggere è una dipendenza che non nuoce

“Grazie” al Covid i libri sono beni essenziali: leggere è una dipendenza che non nuoce

di Mirko Vecchio

Con il Dpcm del 6 novembre, un principio di non poco conto viene stabilito nel nostro Paese: in Italia, i libri costituiscono un bene essenziale al pari dei generi alimentari e medicinali.

Anche nelle regioni in fascia rossa le librerie saranno aperte e questa notizia non poteva essere che accolta con entusiasmo dagli operatori della filiera, da librai, editori e scrittori.

Potrebbe essere sicuramente un modo per frenare un disastro economico per tutto il settore, ma in un periodo come questo un libro può essere di aiuto a chi lo legge. Come dice l’autore Dumitru Novac: “Leggere è l’unica dipendenza che non nuoce ed è la miglior cura per l’anima”.

Non vi è dubbio che la nuova tecnologia ci offre molte occasioni per non rimanere mai senza qualcosa da leggere, come ad esempio Kindle o Kobo, lettori di e-book o libri elettronici, che ha dalla sua parte il vantaggio economico per i lettori: con una cifra modesta riesci ad avere con te una vera e propria libreria.

Mosse industriali di grandi gruppi mostrano come il mercato degli e-book si stia sempre più ampliando. Almeno per il mercato anglofono la diffusione degli e-book ha raggiunto una massa critica sufficiente a giustificare grandi investimenti e addirittura a ripensare il futuro dell’editoria.

Certo, dimenticherete il profumo cartaceo di un libro, ma allo stesso tempo non dovete aspettare se quell’opera non è disponibile in libreria.

Dunque, a voi la scelta di come gustare un’opera letteraria, ma siamo certi che oggi la lettura di un libro, può essere salutare, in un periodo dove sono vietati gli abbracci e gli incontri ravvicinati.

Chissà se questa può essere una volta per tutte l’occasione per scalare la classifica europea che ci vede – ahinoi – nelle ultime posizioni negli acquisti e nelle lettura dei libri.

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