“I vaccini prevengono l’esplosione della malattia, ma ancora non sappiamo se eviteranno l’infezione che si manifesta senza sintomi”:
e’ l’avvertimento di Cristina Cassetti, una delle figure chiave nel Niaid, l’Istituto di ricerca sulle allergie e le malattie infettive, con sede a Washington e guidato da Anthony Fauci, che in un’intervista al Corriere della Sera definisce “un miracolo” il lavoro svolto da Pfizer ma sottolinea che “bisogna verificare se una persona, anche se vaccinata, possa ugualmente contrarre il virus e diffonderlo senza accorgersene, come avviene ora per i cosiddetti asintomatici”. “Inoltre non sappiamo quanto tempo durera’ la copertura garantita dal vaccino: sei mesi, uno, due anni?”, ha aggiunto.
Nella sperimentazione del vaccino “finora non abbiamo riscontrato nulla di preoccupante. Soltanto malesseri temporanei. Dobbiamo ancora studiare molte cose” spiega la virologa Vicedirettrice della Division of Microbiology and Infectious Diseases che fa parte del team che sovrintende ai cinque progetti di ricerca sul vaccino anti-Covid 19 finanziati dal governo degli Stati Uniti.
“Pfizer ha esaminato i primi dati della fase tre, vale a dire la sperimentazione che coinvolge circa 40 mila persone. E’ un risultato eccellente. Anzi, direi che e’ un miracolo essere a questo punto dopo soli 10 mesi di lavoro”, ha spiegato Cassetti. Adesso saranno completate le verifiche e “alla fine il tasso di efficacia potra’ essere un po’ di piu’ o un po’ di meno del 90%”.
La virologa sottolinea di tener conto che “il vaccino per la normale influenza di solito ha un’efficacia intorno al 40-60% e la Fda (Food and Drug administration) considerera’ per l’autorizzazione d’urgenza per vaccini contro il Covid solo quelli con un’efficacia superiore al 50%”.
Percio’ ora la Fda “revisionera’ tutta questa massa enorme di dati; si consultera’ con i vari comitati ed entro la fine di quest’anno potrebbe dare il via libera” anche se Pfizer, come tutti gli altri, “ha gia’ iniziato la produzione”. E, assicura Cassetti, “avra’ 30-40 milioni di dosi pronte, che significa poter immunizzare 15-20 milioni di persone, perche’ saranno necessarie due iniezioni”.
Insomma, calma e gesso, sembra dire la virologa che lavora nel team del dottor Fauci.
Quanto allo stato di avanzamento degli altri vaccini, Cassetti dice: “C’e’ Moderna, che ha cominciato la fase 3 della sperimentazione lo stesso giorno di Pfizer, il 27 luglio 2020.
Ma per il momento non ha ancora comunicato nulla. Ci aspettiamo che dicano qualcosa entro pochi giorni. Poi abbiamo Janssen (cui fa capo Johnson&Johnson, ndr) e AstraZeneca che sono ancora un po’ indietro. Infine, un altro gradino piu’ sotto, troviamo i vaccini con proteine ricombinanti di Sanofi e Novavax”.
E assicura che i test “sono promettenti per tutti. Gli esiti della fase 1 e della fase 2, cioe’ i test su platee di volontari piu’ ristrette, hanno dato buoni risultati. Anche le altre aziende farmaceutiche, quindi, sembrano seguire la stessa strada di Pfizer”.
Poi conclude: “Servira’ una vaccinazione di massa, altrimenti la barriera non funzionera’. Ho letto dei sondaggi preoccupanti negli Stati Uniti: solo circa il 50% degli interpellati si e’ detto pronto a farsi vaccinare. Non va bene: troppo poco”.
E avvisa: “Per bloccare il morbillo, giusto per fare un esempio, occorre una quota di vaccinati del 95%. E anche il Covid si trasmette con facilità”.