Torna ai domiciliari il 34enne adranita Salvatore Crimi. Il Tribunale del Riesame di Catania ha accolto, infatti, il ricorso del difensore, avv. Pietro Scarvaglieri, contro la decisione di riportare in carcere l’uomo per avere violato alcune prescrizioni.
Il 13 maggio di di quest’anno, nel corso di un controllo presso la sua abitazione da parte delle forze dell’ordine, Crimi era stato trovato in compagnia di persone non facenti parte del suo nucleo familiare.
Questo ha originato l’adozione del provvedimento della Corte d’Appello che ha disposto il suo ritorno in carcere.
Il Tribunale del Riesame ha accolto il ricorso della difesa secondo il quale non c’è stata alcuna violazione delle prescrizioni perché queste non sono state esplicitate nella fase di concessione dei domiciliari.
Crimi, ritenuto essere appartenente al gruppo mafioso “Santangelo-Taccuni – attivo nel comune di Adrano e considerato articolazione della famiglia catanese “Santapaola-Ercolano” – era stato scarcerato per motivi di salute e sottoposto alla detenzione domiciliare in ottemperanza delle disposizioni in materia di detenzione negli istituti penitenziari conseguenti all’epidemia da coronavirus. E’ imputato nel processo di secondo grado scaturito dall’operazione Adranos. In primo grado è stato condannato a 20 anni.