Covid, 5 regioni nella zona arancione: Campania sotto esame. Non si esclude lockdown generale

Covid, 5 regioni nella zona arancione: Campania sotto esame. Non si esclude lockdown generale

Lo schema anti-virus del Dpcm resta valido,

il meccanismo e’ quello del confronto nella cabina di regia dove siedono anche i tecnici indicati dalle regioni, l’analisi dei dati con il Comitato tecnico scientifico e, infine, l’ordinanza del ministro della Salute Speranza che dialoga con i governatori interessati dal peggioramento dell’emergenza sanitaria: con questo processo l’Italia da mercoledi’ sara’ piu’ ‘arancione’. Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana e Umbria cambiano colore e oggi – c’è un focus ad hoc – potrebbe toccare anche alla Campania.

La curva continua a preoccupare – la percentuale positivi/tamponi rimane sostanzialmente stabile, dal 17,06% di ieri al 17,1 di oggi con 25.271 contagi ma con 147.725 tamponi in meno e con un numero di decessi in piu’ (356 rispetto ai 331 di domenica) – e si moltiplicano gli appelli ad una stretta maggiore. La lista si allunga: gli inviti arrivano dalla fondazione Gimbe, dall’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri (Aaroi), dalla presidenza della Federazione degli ordini dei medici, dalle organizzazioni di infermieri regionali.

Una fonte governativa spiega che si monitorera’ la situazione nei prossimi 10 giorni. Se ci dovesse essere un peggioramento ulteriore e diverse regioni dovessero passare nella ‘zona rossa’ non si escluderebbero provvedimenti conseguenziali piu’ restrittivi, come anche quello di un lockdown generale.

Per ora si va avanti cosi’, con l’auspicio che la curva si raffreddi, con i presidenti di regione che si confrontano con l’esecutivo sulla base dei dati e con il governo impegnato su piu’ fronti, dalla manovra che approdera’ entro il fine settimane alle Camere al dl ristoro bis.

Sul tavolo pero’ c’e’ anche la possibilita’ di ampliare le categorie dei beneficiari del provvedimento e di comprendere risarcimenti per le attivita’ che sono rimaste aperte e che hanno visto una contrazione dei clienti e dei ricavi. Si rafforza, quindi, l’ipotesi di un nuovo possibile scostamento di bilancio.

Intanto domani le regioni incontreranno il ministro per le Infrastrutture De Micheli per parlare della ripartizione dei fondi messi a disposizione dal dicastero e della nuova riorganizzazione dei trasporti dopo le misure varate dall’esecutivo.

E sale la tensione tra maggioranza e opposizione: il centrodestra resta sulle barricate e lamenta un mancato coinvolgimento nelle decisioni.

Anche sulla data del voto in Calabria, inserita tra le regioni ‘rosse’: FI, Lega e Fdi chiedono che si tenga a gennaio o al massimo nella prima settimana di febbraio ma le elezioni potrebbero tenersi in primavera a causa dell’emergenza sanitaria.

E mentre il premier Conte difende l’operato dell’esecutivo e anche l’Alto Adige si prepara al lockdown, si moltiplicano gli appelli dei governatori della zona gialla.

“Non e’ assolutamente pensabile abbassare la guardia – ha sottolineato il presidente della Regione Lazio, Zingaretti -. Nel weekend abbiamo assistito a scene di affollamento assurde che moltiplicano il rischio di trasmissione del virus”. Il Dpcm consiglia di muoversi “solo per studio, lavoro, salute o necessità” ma sono ancora troppe le scene di assembramento.

Da qui la preoccupazione dell’esecutivo e dei virologi che continuano a chiedere di stringere ancor di piu’ le maglie. “Le zone non sono una pagella ma un’assunzione di responsabilita’”, ribadisce il ministro per gli Affari regionali, Boccia.

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