Usa 2020, “Trump fatti più in là”: pressioni dentro e fuori la famiglia perché il presidente accetti la sconfitta

Usa 2020, “Trump fatti più in là”: pressioni dentro e fuori la famiglia perché il presidente accetti la sconfitta

Donald Trump non ha ancora riconosciuto la vittoria di Joe Biden ed è pronto ad andare avanti nella battaglia legale annunciata dopo il voto delle presidenziali.

Secondo quanto riporta la Cnn, molti della sua cerchia ristretta lo starebbero pressando per rinunciare a eventuali azioni legali e ad accettare la sconfitta. Tra loro anche il cognato e consigliere Jared Kushner e la moglie Melania Trump che, in privato, lo starebbe convincendo della necessità di riconoscere la sconfitta. Di contro, i figli maggiori Donald Jr. ed Eric, stanno invece lavorando sui repubblicani perché pubblicamente rifiutino il risultato elettorale, affiancandosi così alla lotta del padre.

Un gruppo bipartisan di ex funzionari della Casa Bianca, tra i quali anche molti rappresentanti repubblicani, ha esortato il presidente Donald Trump ad ammettere la sua sconfitta nella ‘corsa’ alla Casa Bianca in modo da consentire “che cominci immediatamente il processo di transizione post-elettorale”.

“E’ stata una campagna combattuta ma la storia e’ piena di esempi di presidenti che emergono da tale campagne accompagnando benevolmente i loro successori”, si legge nella nota diffusa dal comitato consultivo del Center for Presidential Transition, una ong bipartisan. “Anche se ci saranno confronti nei tribunali che richiederanno un giudizio, il risultato e’ sufficientemente chiaro perche’ il processo di transizione possa ora cominciare”, si legge ancora nella lettera pubblicata da Politico.

Il documento e’ firmato da democratici ma anche repubblicani, esperti di transizione: tra gli altri, il capo dello staff della Casa Bianca di George W. Bush, Josh Bolten, e l’ex governatore repubblicano dell’Utah, Michael Leavitt, oltre al capo dello staff dell’era Clinton, Thomas McLarty e il segretario al commercio di Obama, Penny Pritzker.

La General Services Administration, l’organo governativo che gestisce le agenzie federali il cui responsabile attuale e’ stato nominato dall’amministrazione Trump, non ha ancora formalmente riconosciuto Joe Biden come presidente eletto; e questo blocca l’ingresso degli uomini di Biden nelle agenzie e congela il flusso di denaro necessario a preparare il trasferimento di poteri.

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