Numeri Covid in crescente aumento a Paternò, dove l’alto numero di contagi – vicino ai 300 casi – ha spinto il primo cittadino Nino Naso ad adottare specifiche misure restrittive come la chiusura delle scuole cittadine.
Naso ha disposto la i sospensione delle attività didattiche in presenza, in via cautelativa, di tutte le scuole comunali e paritarie dell’infanzia, elementari e medie a far data da domani fino al prossimo 3 dicembre. I ragazzi faranno lezioni con la didattica integrata digitale.
“La salute dei nostri figli e delle nostre famiglie, per quanto mi riguarda è al primo posto. La curva epidemiologica a Paternò è in avanzamento e da amministratori dobbiamo avere il coraggio di assumere decisioni anche drastiche per contrastare il più possibile la diffusione del Covid-19.
Stiamo provvedendo anche a predisporre una sanificazione straordinaria di strade e piazze nel più breve tempo possibile”, ha dichiarato il primo cittadino paternese. Questa mattina il sindaco ha convocato una riunione del centro operativo Comunale COC.
Alla fine dell’incontro è stato deciso che i volontari dell’Anpas e di altre associazioni di volontariato, con la supervisione dei Servizi Sociali del Comune di Paternò, forniranno assistenza ai cittadini risultati positivi al Covid-19 e a tutti quei cittadini risultati allo stato in isolamento domiciliare. Solo per questi, i Servizi sociali hanno messo a disposizione il numero di telefono 095-7970376 tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle ore 9:00 alle 13:00, ed anche mercoledì nelle ore pomeridiane dalle ore 16:00 alle 18:00.
Allo stato attuale i dati ufficiali forniti dall’Asp etnea parlano di 231 soggetti positivi: a questi bisogna aggiungere le 68 persone risultate affette da Covid a seguito dello screening generalizzato in atto in città: test rapidi rivolto alla popolazione studentesca delle scuole superiori , ai genitori, al personale docente e quella ATA.
In totale quindi sono 299 soggetti positivi, di cui 32 in ospedale e quasi 700 in isolamento fiduciario. Il numero dei contagi nelle prossime ore è destinato ad aumentare. Infatti si chiude oggi la tre giorni dei test rapidi riservati alla popolazione studentesca. Non è da escludere che possono esserci altri casi.
Da premettere che non sono mancate le polemiche in merito all’organizzazione per l’effettuazione dei test rapidi. Nei tre giorni di screening troppe le persone costrette a tornare indietro dopo ore di attesa (si andava da 3 a 5 ore di fila), cosi come tanti sono stati i soggetti che mischiati tra coloro che sono in attesa del tampone non avevano nulla a che fare con il target di popolazione a cui erano rivolti i test rapidi. In pratica ci sono stati degli “imbucati”.
Ma è anche vero che un tampone rapido presso un laboratorio privato costa (da quanto si apprende si parla di 30 euro) e se poi in una famiglia è più di un componente a sottoporsi a tampone, sono “cavoli” amari per le tasche di quel nucleo familiare.