“L’epidemia in Italia e’ in ulteriore peggioramento, compatibile ancora complessivamente con uno scenario di tipo 3 ma in evoluzione verso uno scenario di tipo 4”.
E’ quanto si legge nel report di monitoraggio di Iss e Ministero della Salute relativo al periodo 19-25 ottobre e presentato in conferenza stampa.
In 4 regioni e una provincia (Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Pa Bolzano) “la velocita’ di trasmissione e’ gia’ compatibile con uno scenario 4 con rischio di tenuta dei servizi sanitari nel breve periodo”.
Il report fotografa “una situazione complessivamente e diffusamente molto grave sul territorio nazionale con criticita’ in numerose Regioni/PA italiane.
Nella settimana di monitoraggio, 11 Regioni/PA (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Valle d’Aosta e Veneto) sono da considerare a rischio elevato di una trasmissione non controllata di SARS-CoV-2”, mentre 8 (Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Molise, Pa Bolzano, Pa Trento e Umbria) sono classificate a rischio moderato ma con probabilita’ elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese.
“Sono necessarie misure – si legge nel rapporto – che favoriscano una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e che possano alleggerire la pressione sui servizi sanitari, comprese restrizioni nelle attivita’ non essenziali e restrizioni della mobilita’ nonche’ l’attuazione delle altre misure gia’ previste nel documento “Prevenzione e risposta a COVID-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di trasmissione per il periodo autunno-invernale.
E’ fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il piu’ possibile. Si ricorda che e’ obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine”.
Anche perche’ “il carico di lavoro non e’ piu’ sostenibile sui servizi sanitari territoriali con evidenza di impossibilita’ di tracciare in modo completo le catene di trasmissione ed aumento in proporzione dei casi evidenziati per sintomi (che superano per la prima volta questa settimana quello dei casi identificati tramite contact tracing)”.