Oggi gli uffici del Comune di Adrano sono chiusi al pubblico per consentire la sanificazione dei locali dopo che un dirigente, nei giorni scorsi, ha comunicato di essere positivo al Covid.
Ieri, una cinquantina di impiegati sono stati sottoposti al tampone: non è chiaro perché si sia scelto un campione così esiguo rispetto al numero complessivo dei lavoratori comunali.
Così come non è chiaro perché a essere sottoposto a sanificazione sia solo la sede di via Aurelio Spampinato e non anche gli altri locali dislocati in altre parti del territorio (vedi palazzo Arcobaleno). Il responsabile del 3° settore – si legge nell’ordinanza del sindaco – garantirà i servizi di stato civile e cimiteriale tramite reperibilità.
La serrata anti-virus scatena i malumori e le lagnanze di chi da mesi chiede all’amministrazione di intervenire in maniera concreta per arginare il fenomeno Covid.
Nel marzo scorso era stata avanzata la richiesta di avere un rilevatore delle temperature degli utenti, la richiesta è rimasta inascoltata per 6 mesi.
Soltanto da una decina di giorni è attivo un termoscanner all’ingresso del palazzo comunale. Gli ingressi non controllati dentro la sede comunale non permettono di attivare l’opera di tracciamento nel caso in cui uno o più utenti risultassero positivi.
La gran parte dei dipendenti, a quanto pare, ha comprato con soldi propri mascherine e igienizzanti visto che l’amministrazione non ha provveduto a farlo. Pochi, forse solo uno, i dirigenti che hanno chiesto acquistare presidi sanitari per il personale.
La sprovvedutezza di approccio fa emergere antiche magagne relative alla sicurezza in tutto il municipio. Sui social fanno bella mostra di sé foto di uscite di sicurezza ‘intasate’ da vecchie attrezzature (è l’ingresso di via Curiel).
Si scopre che all’interno del Comune esistono delle micro-discariche di materiale inutilizzato e tutti fanno finta di non vederle. Magari, pubblicare le foto e denunciare la vergogna servirà a qualcosa.
