Covid, a Palermo ristoratori in piazza per una protesta pacifica: “Aspettiamo ancora la cassa integrazione di maggio”

Gli occupanti, una famiglia con due bambini, sono stati traportati in ospedale con sintomi di intossicazione da fumo.

Anche a Palermo esplode la protesta – pacifica – di commercianti , ristoratori e titolari di pub. In centinaia a partire da mezzanotte si sono riuniti spontaneamente per protestare contro le chiusure adottate dal Governo per contrastare l’emergenza coronavirus.

“Siamo qui pacificamente ma – dice un ristoratore, Giuseppe Silvestri – vogliamo risposte concrete. Noi ancora aspettiamo la cassa integrazione di maggio per i nostri dipendenti. Vogliono che chiudiamo ma le nostre spese corrono comunque: stipendi, tasse, imposte, bollette affitti. Il sistema così crolla”.

Commercianti e ristoratori, che hanno avviato l’iniziativa attraverso i social, dopo aver sfilato per le vie del centro storico del capoluogo siciliano sono confluiti in massa in piazza Indipendenza, davanti al Palazzo d’Orleans, sede del Governo della Regione siciliana.

“Noi siamo qui pacificamente – ha aggiunto Silvestri – quello che è successo a Napoli non ci appartiene. La nostra è una iniziativa spontanea senza alcun tipo di supporto politico o di altra natura ma non vogliamo essere strumentalizzati. Se determinati soggetti restano ancora in questa piazza, che con noi non hanno nulla a che fare, per noi questa manifestazione si chiude qui”.

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