Il Capo della Polizia Franco Gabrielli, ha incontrato ieri Fabiana Raciti, figlia dell’ispettore Filippo Raciti ucciso il 2 febbraio nel 2007 negli scontri tra forze dell’ordine e ultras del Catania durante il derby con il Palermo.
Nel corso dell’incontro Gabrielli ha rinnovato i sentimenti di vicinanza della Polizia alla famiglia Raciti, vicinanza che “non è mai mancata ma che proprio in questo momento è importante ribadire”.
Il prefetto Gabrielli ha tenuto a precisare che come la olizia di Stato, in ossequio al suo motto ‘Sub lege libertas’, “rispetta le sentenze anche di primo grado, pretende che siano a maggior ragione rispettate le sentenze definitive, dopo tre gradi di giudizio, lunghi e sofferti soprattutto dai familiari del collega.
Ciò per onorare chi è morto facendo il proprio dovere e tutti coloro che con disciplina ed onore indossano ogni giorno la divisa”.
“Se qualcuno vorrà legittimamente presentare nuovi elementi che possano promuovere una revisione del processo è corretto che lo faccia nelle aule di giustizia e non nelle trasmissioni televisive” – osserva Gabrielli. Di recente, ad occuparsi della vicenda è stata la trasmissione ‘Le Iene’ con un servizio di Ismaele La Vardera.
“La Polizia di Stato – conclude Gabrielli – non ha bisogno di capri espiatori e non può accettare che una vicenda così dolorosa, che ha avuto la sacramentazione di un giudizio definitivo, possa essere messa in discussione, in pochi minuti, con una ricostruzione parziale e una parvenza di verità per giunta pregiudiziale”.