Nei giorni scorsi, alcune attività commerciali del centro del capoluogo etneo e dei comuni limitrofi sono state bersaglio di un rapinatore seriale che, armato di pistola, riusciva, nel giro di pochi secondi, a svaligiare le casse dei negozi e a far perdere le proprie tracce.
L’escalation del fenomeno, ha consentito agli investigatori della Squadra Mobile, ad analizzare il modus operandi del rapinatore seriale e mettere in atto le strategie investigative del caso. Già fin dalle primissime attività investigative, i sospetti si sono concentrati su Antonino Motta (cl. 1966), pregiudicato per reati della stessa natura, residente nel comune di Misterbianco.
In tale ambito, è stata predisposta una mappatura dei possibili obiettivi del rapinatore seriale al fine di determinare il futuro colpo che l’autore del reato avrebbe messo a segno.
La mattina del 21 ottobre scorso, è giunta segnalazione di una rapina consumata in una farmacia di Camporotondo Etneo ad opera di un uomo armato di pistola, travisato con occhiali da sole e la mascherina chirurgica, il quale aveva fatto irruzione nell’esercizio commerciale riuscendo ad arraffare l’incasso.
Immediate, quindi, sono state le ricerche del sospettato da parte degli agenti della Antirapine che dalle prime ore del mattino stavano pattugliando il territorio circostante. Infatti, nelle ore successive, a Misterbianco, è stata intercettata e fermata l’utilitaria sulla quale stava viaggiando Antonino Motta insieme ad un altro soggetto, sul quale sono in corso approfondimenti investigativi per valutarne il coinvolgimento nel fatto delittuoso.
Nel momento in cui è stato fermato, Motta indossava gli stessi capi di abbigliamento della rapina confermando inequivocabilmente di esserne l’autore materiale.
Nel corso dell’operazione, importante è stata la collaborazione prestata dai militari dell’Arma dei Carabinieri – Sezione Operativa di Gravina che ha in tempo reale analizzato le immagini del sistema di videosorveglianza della farmacia, fornendo agli agenti della Squadra Antirapine tutte le informazioni necessarie per l’individuazione del responsabile.
Al termine delle formalità di rito, Motta è stato tradotto presso la locale casa circondariale – piazza Lanza, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Sono in corso ulteriori indagini per stabilire il suo coinvolgimento in altre rapine commesse nei giorni antecedenti l’arresto, che, per modalità esecutiva, sembrerebbero riconducibili allo stesso.