“Un lockdown così come lo abbiamo conosciuto, con un Paese immobile e le fabbriche chiuse è impensabile, perché ci metterebbe in ginocchio dal punto di vista economico. L’Italia non può permetterselo”
. Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in un’intervista al Corriere della Sera. “Certo è vero – ha ammesso il ministro – i contagi stanno aumentando e bisogna anticipare misure più stringenti proprio per evitare di farci trovare impreparati.
Ieri sono state varate le prime e ora è importante essere vigili e tenere alta la guardia. In questa situazione, ho immediatamente manifestato la disponibilità della Farnesina a mettersi in moto, per dare sostegno e aiuto concreto”.
“Abbiamo sempre ascoltato attentamente il comitato (tecnico scientifico) e credo che in questo momento il dovere della politica sia ricevere input dalle autorità sanitarie per poi fare la tara e implementare misure che concilino la tutela della vita, che per noi è la priorità, con la stabilità della nostra economia”, ha commentato Di Maio la richiesta di misure più stringenti da parte del Cts per arginare la diffusione dei contagi.
Quella con i sindaci, prosegue Di Maio,
“È una polemica che francamente faccio fatica a comprendere. Siamo in un momento delicatissimo per il nostro Paese e credo che la cosa più importante in questo momento sia parlarsi e trasmettere agli italiani un messaggio di unità”. “Non capisco questa continua rincorsa mediatica – ha concluso il ministro degli Esteri – “L’importante è individuare un metodo che metta al sicuro gli italiani nei propri Comuni e territori. A nome del governo penso di poter dire senza problemi che da parte nostra c’è la massima disponibilità a dialogare con gli enti locali”.