La possibilità per i sindaci di chiudere dopo le 21.00 strade e piazze della movida a rischio assembramenti, limitazioni alla ristorazione, ingressi scaglionati alle scuole superiori, il divieto per gli sport di contatto amatoriali, tutto al fine di “tutelare la salute e l’economia” e nella speranza di evitare un nuovo lockdown generalizzato.
Il nuovo Dpcm, firmato ieri sera dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte e pubblicato in Gazzetta Ufficiale, introduce nuove regole “per il contenimento e la gestione” dell’epidemia da Covid-19, in vigore da oggi fino al 13 novembre. Unica eccezione riguarda le norme che rafforzano la didattica a distanza e gli ingressi scaglionati alle scuole superiori, che vengono introdotte da mercoledì 21 ottobre per dare tempo agli istituti di organizzarsi. Di seguito i punti principali del nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri:
– RISTORAZIONE:
il provvedimento prevede che “le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) siano consentite dalle ore 5,00 sino alle ore 24,00 con consumo al tavolo, e con un massimo di sei persone per tavolo, e sino alle ore 18,00 in assenza di consumo al tavolo. Resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché, fino alle ore 24,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.
Continuano a essere consentite le attività delle mense e del catering continuativo su base contrattuale che garantiscono la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”.
Restano comunque aperti “gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade”. Obbligatorio per gli esercenti di esporre all’ingresso del locale un cartello che riporti il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente nel locale, sulla base dei protocolli e delle linee guida vigenti.
MOVIDA:
nel testo del Dpcm, a differenza di quanto fatto ieri sera da Conte nella conferenza stampa di presentazione dei nuovi provvedimenti anti-Covid, non c’è il riferimento esplicito ai sindaci, ma saranno loro ad avere la responsabilità di introdurre una sorta di mini-coprifuoco per i luoghi della vita notturna a rischio assembramenti. In “strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, può essere disposta la chiusura al pubblico, dopo le ore 21,00, fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private”.
– SCUOLE SUPERIORI:
Si conferma la volontà di continuare le lezioni in presenza, ma introducendo la possibilità di forme flessibili di didattica e di ingressi scaglionati alle scuole superiori, obbligatoriamente comunque non prima delle 9,00 anche per diluire le presenze sui mezzi pubblici nelle ore di punta.
“Fermo restando che l’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l’infanzia continua a svolgersi in presenza”, si legge nel testo, “per contrastare la diffusione del contagio, previa comunicazione al Ministero dell’istruzione da parte delle autorita’ regionali, locali o sanitarie delle situazioni critiche e di particolare rischio riferite agli specifici contesti territoriali, le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attivita’ didattica, incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, che rimane complementare alla didattica in presenza”. Per quanto riguarda l’accesso alle aule si prevede un’ulteriore “modulazione” della gestione degli orari d’ingresso e di uscita degli alunni, “anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9,00. Allo scopo di garantire la proporzionalita’ e l’adeguatezza delle misure adottate e’ promosso lo svolgimento periodico delle riunioni di coordinamento regionale e locale”.
– UNIVERSITA’:
“le università”, prevede il Dpcm, “sentito il Comitato Universitario Regionale di riferimento, predispongono, in base all’andamento del quadro epidemiologico, piani di organizzazione della didattica e delle attivita’ curriculari in presenza e a distanza in funzione delle esigenze formative tenendo conto dell’evoluzione del quadro pandemico territoriale e delle corrispondenti esigenze di sicurezza sanitaria”. Tali disposizioni “si applicano, per quanto compatibili, anche alle Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica”.
SPORT:
il Dpcm conferma lo stop agli sport di contatto a livello amatoriale e alle competizioni dilettantistiche.
Inalterate le disposizioni sul numero degli spettatori agli eventi sportivi. “Lo svolgimento degli sport di contatto, come individuati con provvedimento del Ministro dello Sport, e’ consentito soltanto per “gli eventi e le competizioni riguardanti gli sport individuali e di squadra riconosciuti di interesse nazionale o regionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (Coni), dal Comitato italiano paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali”. “Per tali eventi e competizioni”, si legge, “e’ consentita la presenza di pubblico, con una percentuale massima di riempimento del 15% rispetto alla capienza totale e comunque non oltre il numero massimo di 1.000 spettatori per manifestazioni sportive all’aperto e di 200 spettatori per manifestazioni sportive in luoghi chiusi”.
– SAGRE, FIERE E CONVEGNI:
il Dpcm dispone il divieto di “sagre e fiere di comunita’”. “Restano consentite le manifestazioni fieristiche di carattere nazionale e internazionale, previa adozione di Protocolli validati dal Comitato tecnico-scientifico” e “secondo misure organizzative adeguate alle dimensioni ed alle caratteristiche dei luoghi e tali da garantire ai frequentatori la possibilita’ di rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro”. “Sono sospese tutte le attivita’ convegnistiche o congressuali, a eccezione di quelle che si svolgono con modalita’ a distanza”, continua il testo, “tutte le cerimonie pubbliche si svolgono nel rispetto dei protocolli e linee guida vigenti e a condizione che siano assicurate specifiche misure idonee a limitare la presenza del pubblico; nell’ambito delle pubbliche amministrazioni le riunioni si svolgono in modalita’ a distanza, salvo la sussistenza di motivate ragioni; e’ fortemente raccomandato svolgere anche le riunioni private in modalita’ a distanza”.
– CONTACT TRACING:
Una novita’ e’ l’inserimento dell’obbligo per le Asl di segnalare i contagi sull’App Immuni. “Al fine di rendere piu’ efficace il contact tracing attraverso l’utilizzo dell’App Immuni”, viene disposto, “e’ fatto obbligo all’operatore sanitario del Dipartimento di prevenzione della azienda sanitaria locale, accedendo al sistema centrale di Immuni, di caricare il codice chiave in presenza di un caso di positivita’”.