“Io dico sì al dialogo ma nello stesso tempo il governo ci dia fiducia. Soprattutto ci lasci l’autonomia necessaria, perche’ conosciamo le esigenze dei nostri territori”:
lo ha affermato il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, in un’intervista al Corriere della Sera sulle misure anti-Covid.
“Il virus corre piu’ della politica e noi dobbiamo regolarci di conseguenza: io sto giusto per firmare un’ordinanza che dispone una cintura di protezione, cioe’ una mezza specie di zona rossa, nelle tre aree metropolitane di Palermo, Catania e Messina. Ci sono dei focolai…”, ha aggiunto.
“Non voglio polemizzare, io credo da sempre in un rapporto di leale collaborazione col governo centrale”, ha assicurato Musumeci, “ma le terapie intensive si creano in funzione dell’evolversi del dato epidemiologico”. “Non so Arcuri a quali regioni si riferisca”, ha aggiunto Musumeci commentando le critiche del commissario straordinario per i ritardi sulle rianimazioni, “posso dire che la Sicilia ha utilizzato fin qui tutto il materiale a sua disposizione”.
“E siamo noi poi a metterci la faccia”, ha osservato Musumeci, “a sentire il fiato sulla nuca dei cittadini. In Sicilia ci stiamo gia’ preparando a fronteggiare degli scenari di crisi: penso a 5-6 mila contagi. Ora siamo a poco piu’ di 4 mila”. “Io vorrei che fosse sempre riconosciuto ai ragazzi il diritto di andare a scuola. Ma purtroppo con questo virus il mio e’ solo un auspicio, non una certezza”, ha concluso.