Si stanno trovando nuove terapie che rendono meno drammatico ammalarsi, ma solo i vaccini cambieranno la prospettiva”.
Lo assicura in un’intervista a La Stampa Guido Forni, accademico dei Lincei e gia’ professore ordinario di Immunologia all’Universita’ di Torino con un passato da ricercatore a Bethesda negli Stati Uniti e a Londra, che aggiunge: “Arriveranno entro primavera, saranno sicuri, forse efficaci, in una seconda fase di piu’, ma in ogni caso non potranno salvare tutti”.
Secondo il professore, i piu’ promettenti sono “gli undici in fase finale, di cui molti se non tutti verranno registrati entro gennaio. Quattro cinesi e uno russo, facendo forza sulla mancanza di democrazia, sono gia’ stati somministrati a un gran numero di persone”.
Avranno efficacia, funzioneranno?
Alla domanda Forni risponde che “funzioneranno, ma non si sa quanto” perche’ “un vaccino puo’ impedire di ammalarsi, diminuire l’effetto della malattia e addirittura bloccare il contagio” ma “secondo i dati disponibili, i primi vaccini difetterebbero di questa ultima caratteristica”.
Poi l’immunologo spiega:
“il vaccino non e’ un farmaco bensi’ uno stimolo al sistema immunitario, che funziona meglio su persone sane e giovani. I primi in arrivo saranno sicuri per tutti, ma meno efficaci su bambini e anziani. Serve il lusso del tempo per elaborare vaccini universali”.
Ad ogni modo Forni assicura: “Verranno distribuiti entro primavera. Il governo ha prenotato diversi vaccini e molto dipendera’ da come questi accordi verranno onorati”.