Agenti del Commissariato Librino, nel corso dei numerosi controlli volti contrastare il dilagante fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti nell’area ormai nota come la “fossa dei leoni”, hanno arrestato ieri Antonino Volpe, catanese del 1995, pregiudicato, colto in flagranza del reato di detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.
Al fine di eludere le attività della Polizia di Stato e, quindi, per non essere scoperti, alcuni malfattori avevano realizzato un ingegnoso stratagemma che imita quello visto in una famosa serie televisiva: una feritoia/cassettino simile a quella di un distributore automatico era stata ricavata nel portone d’ingresso di uno stabile di proprietà del Comune di Catania con affaccio pubblica via; all’interno dell’androne del palazzo era posizionato lo spacciatore che, in tal modo, si limitava a passare la droga dalla fessura, previa consegna del denaro da parte dell’assuntore, mantenendo chiaramente il portone chiuso a chiave e assicurato con un ferro antisfondamento.
Ma i poliziotti hanno scoperto il trucco e lo scorso 8 ottobre, mediante una tecnica investigativa elusiva, sono riusciti ad accedere, non visti, nell’edificio. L’azione che è scattata subito dopo non sembrava, sulle prime, aver colto di sorpresa lo spacciatore il quale, al momento dell’arrivo dei poliziotti in strada, ha prima barricato con una trave di ferro l’ingresso dello stabile e poi è fuggito verso i piani alti.
Qui, però è stato sorpreso – stavolta si – dai poliziotti che precedentemente erano entrati, di nascosto allo stesso pusher, i quali l’hanno bloccato proprio mentre stava accedendo nell’appartamento di un residente che, per favorirne la fuga, gli aveva consegnato le chiavi di casa al fine di trovare un rifugio sicuro.
Gli agenti, nonostante la resistenza attiva opposta dallo spacciatore che ha pure causato serie lesioni a un poliziotto, sono riusciti a bloccarlo con la busta contenente 77 involucri di cocaina, crack e marjuana, oltre alla somma di 280 euro in contanti: il tutto sequestrato penalmente.
Nella circostanza, l’uomo che aveva prestato rifugio all’arrestato, L.C di anni 61, anche lui pregiudicato, è stato indagato in stato di libertà per i reati di favoreggiamento personale e di furto di energia elettrica, atteso che, unitamente a personale Enel, è stato accertato anche l’allaccio abusivo alla rete elettrica.
A conclusione delle operazioni di polizia e al fine di ripristinare la legalità, è stato richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco che hanno eliminato il “distributore di droga”.
Per il risarcimento del danno derivante dalla costruzione del manufatto che permetteva l’inusuale modalità di spaccio, verranno trasmessi gli atti al Comune di Catania, proprietario dell’immobile.