Facile come rubare le caramelle a un bambino, letteralmente… è quello che avrà pensato il pregiudicato catanese Z.M., di 42 anni, allorché ha visto il piccolo col cellulare in mano, all’interno di una nota panineria del centro storico.
Ed è stato ciò che ha effettivamente fatto: un gesto ignobile e vile che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi della semplice sottrazione di un telefonino a un bimbo di 11 anni.
Il bambino è stato circuito con la scusa della partecipazione a una promozione che lo avrebbe premiato con un panino, ma non appena il malfattore si è trovato in possesso dell’apparecchio, si è immediatamente allontanato dal negozio.
Il genitore del bambino, che si trovava fuori dal locale per attendere il figlio, non si era accorto di nulla, senonché, trascorso un lasso di tempo, preoccupandosi del fatto che il piccolo non usciva ancora dal locale, entrando, si è accorto che il figlio si era allontanato non visto.
Immediatamente, grazie alle segnalazioni giunte al 112 NUE, sono scattate le ricerche del bambino che è stato individuato da una Volante in via Sangiuliano.
Raggiunto dal padre, il piccolo ha raccontato la sua disavventura, aggiungendo di aver intrapreso l’inseguimento del ladro per cercare di recuperare il maltolto, intento non riuscito perché il ladro si era allontanato a bordo di un’auto guidata da un complice.
Le indagini, svolte dalla Squadra di P.G. del Commissariato Centrale, si sono avvalse delle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza installate nella zona che hanno messo a fuoco il volto dell’individuo, la cui identità era, però, al momento sconosciuta. A mettere nei guai il “prode” è stata una successiva sua incursione, questa volta ai danni di una signora alla quale ha sottratto ancora una volta il telefonino, mentre si trovava in via Etnea.
Anche questa volta, le immagini della videosorveglianza hanno ritratto il malfattore che, agli occhi degli investigatori della Polizia di Stato, era ormai divenuto “seriale”.
E la paga della sua passione per i telefoni cellulari, Z.M. l’ha avuta nel momento che i poliziotti – che avevano ben in mente il suo volto – lo hanno incrociato e bloccato in piazza Giovanni XXIII. Gli agenti del Commissariato Centrale lo hanno condotto nei loro Uffici, dove è stato denunciato all’autorità giudiziaria in stato di libertà.