Un movimento conservatore internazionale contro Francesco “in qualche modo, esiste; ma ha varie accentuazioni e sfaccettature.
Solo pochi possono davvero essere considerati ‘contro’ Papa Francesco: ad esempio, non tutti coloro che hanno formulato qualche critica con intenti costruttivi”. Così il cardinale Camillo Ruini in un’intervista al Corriere della Sera. Interpellato sul declino politico-culturale della Chiesa italiana Ruini si trova d’accordo.
“Sì, purtroppo. La dimensione culturale è strettamente legata alla fede e la dimensione politica ha un’ovvia connessione con quella culturale. Questo declino – sottolinea – non può non preoccupare. Occorre reagire: un compito che spetta ai laici credenti, ma anche alla Chiesa come tale.
Oggi è più difficile di qualche anno fa; ma non è impossibile”. C’è spazio oggi in Italia per un partito dei cattolici? Magari al seguito del premier Conte… “Non vedo uno spazio del genere – risponde Ruini – I cattolici devono puntare sui contenuti dell’azione politica, individuati anche alla luce di una visione cristiana dell’uomo e della società; e devono collaborare con chi, cattolico o no, condivide tali contenuti.
Oggi purtroppo in larga misura manca proprio l’attenzione a una visione cristiana”. Un anno fa disse che con Salvini bisognava dialogare. Pentito? “Non mi sono pentito affatto. Dialogare bisogna.
A Salvini e a Giorgia Meloni, che adesso meritatamente è sulla cresta dell’onda, vorrei dire che se vogliono fare il bene del Paese e arrivare al governo devono sciogliere il nodo dei loro rapporti con le forze che sono stabilmente alla guida dell’Unione europea”.