A Venezia Cinema presentato ‘Paolo Conte, via con me’: docu-film sulla carriera del grande artista

A Venezia Cinema presentato ‘Paolo Conte, via con me’: docu-film sulla carriera del grande artista

In una giornata senza film italiani di rilievo, al Lido spicca il docufilm ‘Paolo Conte, via con me’ di Giorgio Verdelli presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.

Un’opera che il regista definisce “un percorso per raccontare un pezzo importante del nostro vissuto emozionale, attraverso le infinite declinazioni sentimentali che le canzoni di Conte hanno assunto nel nostro immaginario”.

Trentacinque canzoni, oltre a quella cantata alla sua maniera da Benigni dal titolo ‘Mi piace la moglie di Paolo Conte’ (dedicata dal comico toscano a Egle Conte, sposata col cantautore genovese da circa 45 anni) in una pellicola che sarà distribuita in Italia in 270-300 copie da Nexo Digital dal 28 al 30 settembre e che sarà venduta in molti Paesi stranieri dove Conte è amatissimo (i produttori – Indigo Film, Rai Cinema e Sudovest Produzioni – sono in trattativa con oltre 30 Paesi).

‘Paolo Conte, via con me’ racconta un personaggio eclettico attraverso quasi cinquant’anni di storia. Un itinerario ideale, un intreccio di versi e musiche attraverso le canzoni, i concerti, gli amici e le riflessioni dell’artista. Verdelli ha attinto all’immenso patrimonio dell’archivio personale di Conte, unendolo a materiale realizzato ad hoc: interviste, riprese dei tour internazionali e occasioni di una carriera unica.

Attraverso queste immagini, il docu-film si inoltra nel labirinto delle canzoni, anche quelle scritte per gli interpreti più diversi (Adriano Celentano, Enzo Jannacci, Jane Birkin, Caterina Caselli, Bruno Lauzi), e nel labirinto delle sue passioni (il jazz, l’enigmistica, la pittura, il diritto, il cinema), in una scoperta continua tra il noto e l’inedito, tra le storie, i versi e le canzoni dello straordinario altrove che è il mondo di Paolo Conte.

Paolo Conte non è a Venezia, ma ha voluto ugualmente mandare un saluto e i suoi ringraziamenti a chi ha realizzato questo film. In una lettera il cantautore spiega che “questo docu-film mi ha messo di fronte a una visione della mia carriera, della mia vita: tanti anni… quanti sogni e quanto lavoro, soprattutto! Ho lavorato tanto e mi sono sentito sempre libero di esprimermi con il mio stile che poi in realtà non era altro che l’amministrazione dei miei difetti ed è andata bene”.

Conte spiega poi di essere molto contento che “questo film documentario sulla mia carriera artistica sia stato dedicato alla memoria di Renzo Fantini, mio grande manager ed indimenticabile amico.

L’impulso a questo lavoro piuttosto complesso – continua – va attribuito alla mia manager, Rita Allevato, che ha lavorato in comune con il regista Giorgio Verdelli mettendo a disposizione molto materiale che avevamo in archivio. Giorgio Verdelli è un regista napoletano molto brillante molto simpatico. Rita ha una volontà di ferro; tutto per la produzione di Silvia Fiorani è Nicola Giuliano – dice ancora Paolo Conte -. Io credo vada ringraziato anche in particolare Alberto Barbera, il direttore della Mostra cinematografica di Venezia, anche apprezzando questo lavoro inserire nella programmazione della rassegna. Poi voglio ringraziare tutti gli artisti, gli amici che hanno rilasciato dichiarazione affettuose molto simpatiche nei miei riguardi.

Sono tantissimi e non li posso menzionare tutti per cui scelgo un nome a caso, il mio amatissimo Pupi Avati”.

“Ho un grande pubblico che riconosco in tutto il mondo, molto sensibile e molto affezionato – conclude il cantautore – soprattutto ho la percezione di godere del rispetto di tantissimi colleghi e questo mi da’ un grande piacere e quindi, grazie a tutti”.

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