“Non esiste un piano segreto. Quello che avete letto nei 95 verbali sono tutte le decisioni prese dal 7 febbraio al 20 luglio”.
Così Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, in un’intervista al quotidiano ‘la Repubblica’. Che cosa avete secretato in questi cinque mesi e mezzo?
“Nulla, il Cts non ne aveva il potere. Abbiamo chiesto grande riservatezza quando in via Vitorchiano sono arrivati, il 12 febbraio, i numeri della Fondazione Kessler. Un matematico intelligente come Stefano Merler aveva realizzato una proiezione sull’Italia dei dati cinesi, gli unici esistenti.
Quel lavoro, nello scenario peggiore, parlava di 600-800 mila contagiati se l’Italia non si fosse fermata. Il rapporto – sottolinea – avrebbe gettato un Paese nel panico e, con una saggezza che rivendico, il Comitato ha chiesto di fare il possibile per non farlo arrivare alla stampa”.
Esisteva un piano pandemico generale al 7 febbraio, prima riunione del Cts? “No, e questa è stata la grande debolezza del ministero della Salute. Non esisteva una previsione di mascherine necessarie, posti letto da liberare.