La Chiesa del Rosario nella centralissima via Umberto, dopo i lavori di ristrutturazione, é stata restituita ai fedeli.
Il sindaco Graziano Calanna, infatti, con una cerimonia semplice ma particolarmente sentita, alla presenza di numerosi fedeli, ha riconsegnato ieri la Chiesa alla città.
Presente la Giunta municipale, diversi consiglieri comunali, il baby sindaco Noemi Costanzo, e l’on. Anthony Barbagallo che, insieme con il sindaco Graziano Calanna, ha seguito l’iter del finanziamento della ristrutturazione, ottenuto attraverso i fondi europei del Patto per il Sud.
Durante la cerimonia il vice sindaco Gaetano Messina si é soffermato sugli aspetti tecnici dell’intervento.
“Era il settembre del 2016, – ha ricordato l’on. Barbagallo – quando in Giunta regionale individuano i lavori da finanziare con le risorse del Patto per Sud. E fra questi c’era la Chiesa del Rosario. Sono testimone dell’impegno e della dedizione che il sindaco Calanna ha profuso ogni giorno affinché quest’opera venisse completata”.
Particolarmente sentito l’intervento dl sindaco: “Dare qualcosa alla propria città – ha detto Graziano Calanna – é una cosa che emoziona. Il sentimento di gioia é maggiore se penso che qualche giorno fa abbiamo inaugurato Parco don Bosco e lunedí (domani nda.) inaugureremo la Chiesa di San Vito.
“Bronte chiedeva a gran voce la ristrutturazione di questa Chiesa – ha aggiunto il primo cittadino – e ringrazio l’on. Barbagallo per averci fatto ottenere il finanziamento, ma ringrazio anche l’ufficio tecnico del Comune, le maestranze e tutti coloro che hanno contribuito affinché oggi si restituisca la chiesa ai suoi fedeli”.
Per ultimare l’opera, l’impresa aggiudicataria dei lavori ha dovuto irrobustire le strutture portanti dell’edificio, rendendo stabili pilastri, pavimenti e cupola. Anche la volta a cupola é stata rinforzata con una rete in fibra di carbonio e il sottofondo della pavimentazione adeguato e reso funzionale.
Si sono registrati inattesi ritardi quando sotto il pavimento é stata trovata una cripta, ma anche questo problema é stato risolto velocemente.
Quella del Rosario è, per importanza, la seconda chiesa di Bronte dopo la Matrice. Se ne hanno notizie fin dal 1574 in occasione di una visita pastorale di mons. Torres, vescovo di Monreale, dalla quale Bronte dipendeva. Il suo interno è famoso per le geometre dei fregi e la raffinatezza degli ori. “Adesso – conclude Calanna – tutti potranno tornare ad ammirarla”.