Con un post insolitamente lungo – lui che alla voce ‘comunicazione’ ha strappato la pagina dal vocabolario da due anni a questa parte – il sindaco di Adrano Angelo D’Agate attacca in maniera scomposta il giornalista corrispondente del quotidiano La Sicilia Salvo Sidoti (che è anche direttore dell’emittente Tva) per un articolo apparso oggi sulle pagine della Provincia.
L’articolo fa riferimento alla serenità perduta della Villa comunale, ex salotto verde della città, presa di mira da giovani bulli a bordo di scooter (i preferiti sono quelli elettrici) che sfrecciano sui viali riservati ai cittadini.
Sidoti riporta la testimonianza di una giovane che afferma di avere corso il rischio – assieme alla sorella e alla madre – di essere investita da un ‘invasore’ a due ruote.
Nella parte finale dell’articolo si ricorda la tragedia di 8 anni quando proprio dentro il Giardino della Vittoria perse la vita, dopo una rissa, il 19enne Rosario Ranno, ucciso da una coltellata.
L’articolo non è piaciuto al sindaco D’Agate che oggi pomeriggio ha vergato di suo pugno su Facebook una risposta rabbiosa e offensiva nei confronti del giornalista Salvo Sidoti al quale va la solidarietà del Corriere Etneo.
Ecco la reprimenda di D’Agate:
“Una pagina del giornale ‘La Sicilia’ – scrive il sindaco – riporta un articolo giornalistico insulso contro la solida struttura sociale di Adrano costituita da persone oneste e laboriose (vedi ISTAT). Le circostanze riportate sono eventuali.
Da due anni sono Sindaco di questa città ed all’interno di questo bellissimo ambiente si svolgono le migliori attività di questa città e per la mia esperienza, mai, al suo interno, si sono verificati fatti spiacevoli. Certo dei ragazzi circolano con delle bici a pedalata assistita. Sono i nostri figli. (Non i miei).
Non sono dei bulli; ci sarà qualche delinquente in mezzo come altrove.
La dabbenaggine del corrispondente Salvo Sidoti unita all’esperienza del suo giornale (uno dei suoi due padroni) hanno rappresentato un quadro fosco del nostro ‘Giardino della Vittoria’ e della Città di Adrano, con una ‘Miscellanea’ di fatti eventuali, supposti e passati che lede l’onorabilità e lo sforzo dei cittadini seri ed onesti di questa città tendente a più dignitose condizioni di vita per tutti.
Grazie a tutte le Istituzioni repubblicane che ci assistono in questo cammino”.
A una attenta lettura non sfuggono le accuse di dabbenaggine (cioè sprovvedutezza) e di essere schiavo di due padroni rivolte al giornalista (che caduta di stile).
D’Agate, in questa vicenda, si comporta come i pessimi amministratori che si ostinano a non vedere ciò che hanno sotto gli occhi e puntano il dito contro coloro che dicono e scrivono il contrario.
Siamo alle solite: la colpa è del termometro e non di chi ha la febbre.
Sul giornale interattivo che è Facebook, la sortita di D’Agate sta scatenando le reazioni di numerosi cittadini, la gran parte delle quali tutte ostili al primo cittadino.
“Ma io e lei, signor Sindaco viviamo nella stessa città?” chiede a D’Agate una cittadina incredula su ciò che ha letto. Un’altra lettrice critica l’uscita del sindaco che “… per difendere la città la dipinge come non è, per me è una difesa sterile”.
Nell’infuocato dibattito dice la sua anche il giornalista Vittorio Fiorenza che giudica “una infelice reazione d’istinto” quella del sindaco e aggiunge: “Ruolo di un cronista non è fare attività promozionale, ma raccontare aspetti crudi della realtà. Il ‘nemico’, caro sindaco, non è il giornalista che esercita il suo lavoro”.