“Io, come organo dello Stato, ho notificato l’ordinanza alle prefetture che rispondono al Viminale. Se chi ha l’obbligo non agisce se ne assume la responsabilità”.
Difende la sua ordinanza di svuotamento degli hotspot il governatore delle Sicilia Nello Musumeci, che in un’intervista al “Corriere della Sera” precisa: “Questo mio provvedimento arriva solo adesso, perché abbiamo atteso per mesi che il governo nazionale si desse una strategia. Ma abbiamo capito che la risposta da Roma e’ fatta di silenzi e omissioni.
E ho dovuto adottare l’ordinanza che tutela il diritto alla salute di chi si trova in Sicilia e degli stessi migranti”.
All’accusa di sforare su competenze non sue, Musumeci replica affermando: “Non sforo un bel niente. Non posso assistere al concentramento di centinaia e centinaia di esseri umani in squallidi locali che appartengono allo Stato, in una promiscuita’ assolutamente irragionevole. Si creano focolai. Io li ho visitati gli hotspot. Lo Stato ha competenza sui migranti.
Il presidente della Regione ce l’ha in materia sanitaria. E in tempo di epidemia è chiaro che mi sto occupando di questo”.
E aggiunge: “Se c’è un contenitore che, secondo le autorità sanitarie, non ha i requisiti per ospitare persone in tempo di coronavirus io ho il dovere di intervenire, altrimenti compio una omissione”.
In una nota diffusa in mattinata il Viminale precisa che “il ministero dell’Interno è da sempre direttamente impegnato per ridurre l’impatto della forte pressione migratoria sulla Sicilia, dovuta ai numerosi sbarchi autonomi legati alla crisi tunisina, rispetto alla quale il governo si è attivato per trovare ogni utile soluzione.
“Da luglio scorso – prosegue il Viminale -sono stati trasferiti in altre regioni circa 3500 migranti sbarcati sulle coste siciliane e ospitati nei centri di accoglienza dell’isola”. Lo sottolinea in una nota il Viminale parlando di immigrazione”.
PER IL SINDACO DI POZZALLO ORDINANZA BUONA SOLO PER I “LIKE”
“Con le operazioni da propaganda si ottengono consensi effimeri e like sui social ma non si risolve nulla sul piano concreto. L’ordinanza del presidente Musumeci sui migranti è un’operazione con grandi limiti: sul piano della fattibilità tecnico-pratica è irrealizzabile. Gli hotspot sono strutture complesse, se si interviene sull’onda del populismo si lasciano sul tappeto una miriade di problemi”.
A dirlo in un’intervista al Corriere della Sera è il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, esprimendo tutte le proprie perplessità sull’ordinanza firmata dal governatore siciliano, Nello Musumeci, che prevede entro la mezzanotte di oggi il trasferimento di tutti i migranti ospiti dei centri di accoglienza e degli hotspot dell’Isola. A non convincere il primo cittadino da sempre in prima linea sul fronte dell’accoglienza è anche la tempistica.
“Per chiudere i centri per migranti e non far nascere altri problemi ci vuole almeno un mese, e lo si può fare solo con il consenso del governo. E serve armonia con le altre regioni”,
dice Ammatuna.
La soluzione per il sindaco di Pozzallo passa da un’interlocuzione con il Governo nazionale.
“Le prove di forza non servono”, dice, invitando nella città che amministra il presidente del Consiglio Conte e il governatore Musumeci perché “si confrontino con noi sindaci in prima linea. Con il ministro Lamorgese ed i suoi collaboratori si lavora bene, ma il governo nazionale sbaglia a far ricadere tutto sul ministero dell’Interno, perché molte cose (dalla sanità ai trasporti) afferiscono ad altri ambiti.
E incredibile ma nel decreto di agosto non vi è neppure una riga sulle comunità in prima linea su questo fronte”, conclude Ammatuna.