“Quel che dice Zingaretti conferma la mia opinione. Dopo le elezioni sarà necessario un confronto congressuale aperto e chiaro nel Pd”.
Così il sindaco di Firenze, Dario Nardella, in un’intervista a Repubblica.
“Siamo sempre allo stesso punto – afferma -: chi siamo e dove vogliamo andare come Pd? Nel bel mezzo del Ferragosto e a un mese dalla ripresa della scuola che dovrebbe essere il nostro unico cruccio oggi ci mettiamo a parlare di alleanze coi 5Stelle e legge elettorale. Di temi fondanti della nostra identità. E lo facciamo a partire dalle stanze romane.
Così non va bene”. Poi ammette: “Non giudico Nicola, non cominciamo con questo che attacca quello che attacca quell’altro. Io esorto il mio segretario ad essere chiaro. Vogliamo parlare di alleanze politiche coi 5 Stelle? Di legge elettorale? Di bipolarismo? Di modello di partito? Perfetto.
Facciamolo. Facciamo un congresso. Non diamo le cose per già fatte come è sembrato in questi giorni”. E ancora: “Prima di parlare di alleanze e modelli elettorali dobbiamo rifarci la carta d’identità.
Siamo ancora un partito a vocazione maggioritaria? E se sì, come dice anche Nicola, perché allora parliamo di proporzionale? Io non accetto l’idea di un partito di medie dimensioni poi costretto a fare alleanze.
Ma anche se volessimo farle, parliamone. Io non sono pregiudizialmente contrario all’alleanza coi 5 Stelle, non lo sono mai stato nemmeno in Toscana, ma senza condivisione di valori chiari no.
E allora, sui temi, diciamolo: la scuola di Azzolina è la scuola che vuole il Pd? Sul lavoro: siamo in grado di chiedere con forza di spostare i miliardi di euro del reddito di cittadinanza su politiche attive e anche fiscali per creare nuovi posti di lavoro? Parlare di matrimonio coi 5 Stelle solo per battere Salvini senza prima aver capito cosa vogliamo è sbagliato”.