Un tronco, un femore e peli: questo quanto quanto sarebbe stato trovato nel fosso di una collina di Caronia, vicino all’autostrada Messina-Palermo, dove da sedici giorni si è stati impegnati nelle ricerche di Gioele Mondello, il bimbo di 4 anni, sparito dopo l’incidente stradale del 3 agosto, in braccio alla madre.
Una scena definita “straziante” da chi ha assistito al ritrovamento. Sara’ necessario l’esame del Dna per capire con certezza se i resti ritrovati appartengano o meno al piccolo Gioele.
Viviana Parisi e’ stata poi trovata cadavere l’8 agosto sotto un traliccio, non molto distante dal luogo del ritrovamento dei resti che appaiono compatibili con quelli di un bimbo.
Non ci sarebbe invece la maglietta di cui parlava una fonte investigativa in un primo momento.
Sul posto, fra gli altri, dopo la segnalazione di un volontario, un ex carabiniere, il procuratore di Patti, Angelo Cavallo, da circa due ore impegnato nel sopralluogo, e il medico legale.
Per gli investigatori questi resti del corpicino martoriato – forse sbranato da animali selvatici cui potrebbero appartenere quei ciuffi di peli – sono quasi certamente di Gioele, sebbene non siano riconoscibili.
Un riconoscimento quindi che appare difficile, rendendo necessario l’esame del dna.
A distanza ci sono i familiari, compreso il padre di Gioele, Daniele Mondello, che aveva chiamato a raccolta volontari per la ricerche, appello a cui hanno risposto oltre cento persone, anche turisti in vacanza in zona e che hanno voluto dare una mano.