Sulla questione che riguarda la rimodulazione dell’assetto del territorio, affrontata domenica scorsa in un articolo del nostro Francesco Finocchiaro, interviene il segretario cittadino del Pd Salvatore Leonardi.
Sui temi dello sviluppo della città, al Corriere Etneo il segretario dem preannuncia per il prossimo mese la visita a Paternò del ministro Provenzano.
Questo l’intervento:
Egregio Direttore,
nell’edizione del 16 agosto la Sua autorevole testata ha pubblicato un interessante articolo dell’Arch. Finocchiaro su quello che potrebbe essere il rilancio urbanistico ed economico della Città di Paternò: ci iscriviamo immediatamente tra i sostenitori della “costellazione aperta “ in quanto la “valle chiusa “ ha il sapore di una economia di stampo prettamente feudale con tutti gli annessi e connessi relativi alla mancanza di circolazione di merci e quant’altro che rendono asfittica una Comunità che non riesce più a guardare oltre e si attorciglia sempre più su se stessa chiudendosi a riccio e provocando una forma di pseudo autosufficienza che porta inevitabilmente alla “morte “.
Non abbiamo le competenze tecniche per avventurarci in considerazioni di tipo urbanistico e di macro economia, ma riusciamo un tantino a districarci tra i meandri dello sviluppo locale e dell’apporto che su di esso deve e può avere la Politica.
Non sappiamo se la stagnazione sia frutto di vie di collegamento che hanno tagliato fuori Paternò, probabilmente si. Noi piuttosto siamo inclini a pensare che ha influito una miopia via via più marcata che ha infettato la politica facendola arrivare alla cecità più assoluta. I partiti politici della cosiddetta prima repubblica avevano certo molte storture ma sicuramente formavano una classe politica che conosceva le basi del funzionamento della nostra Repubblica e riusciva a dare il la allo sviluppo sia nazionale che locale. Dalle macerie di una guerra forsennata, in pochissimi anni si è riusciti a fare ripartire la Nazione e di converso anche le città, piccole e grandi. Ma questo perché Uomini capaci (di tanti Partiti e di tante Ideologie ) hanno dettato le vie maestre da seguire.
Poi ad un certo punto tutto si è inceppato e, nel tentativo di raddrizzare un percorso virtuoso che si stava perdendo, si è finiti – come si dice – per buttare l’acqua sporca insieme al bambino. Ed ecco che sull’onda di forche ed epurazioni si è arrivati a consegnare la Nazione e le Nostre Città ad “una classe politica ”(parlo di tutti i raggruppamenti con pochissime eccezioni) che sconosce completamente quelle che sono le regole basilari dell’amministrare, del programmare e dell’implementazione delle politiche pubbliche. Invito a seguire un Consiglio comunale, e non solo a Paternò; quello che dovrebbe essere il luogo deputato alla Politica è spessissimo un “cortile” dove si parla di tutto tranne che di programmazione e sviluppo. Non credo sia il caso di aggiungere altro e di stendere un velo pietoso!
Eppure le leggi sono chiare, in un Comune il Sindaco e la Giunta “amministrano” (cioè reggono, curano, regolano, sorvegliano il buon andamento-vedi Treccani) ed i consiglieri comunali dovrebbero dare gli indirizzi di politica locale con una visione a largo raggio e di ampio respiro. Ma quando mai !
Non siamo usciti fuori tema, ci premeva solo rimarcare chi deve fare cosa!
Per tornare al concetto iniziale, chiaramente Paternò ha bisogno di una spinta forte per riprendere la strada maestra dello sviluppo a prescindere dalle vie di comunicazione: c’è bisogno di una imprenditoria attiva ed illuminata che, supportata dall’Ente Comune, riesca a ritornare padrona della scena economica nei settori in cui la Nostra Città sa essere competitiva.
C’è necessità poi, dal punto di vista urbanistico di bloccare faraoniche corse verso ulteriore espansione e cementificazione del territorio per riprendere il vecchio centro storico e rifarlo diventare pullulante di vita, di relazioni sociali e di economia che vada oltre i grandi supermercati e centri commerciali per una rivitalizzazione di attività a misura d’uomo, così com’è sempre stato nella locale tradizione.
Il momento è anche favorevole in quanto a livello nazionale sono in atto tantissime forme di incentivazione allo sviluppo che devono essere prese al volo e sfruttate senza indugio . E’ su questo che crediamo debba aprirsi un dibattito serio tra le forze politiche presenti a Paternò (quando parliamo di forze politiche ci riferiamo a partiti strutturati ; non ci interessano i gruppi e gruppuscoli o chi a “ tutt’altre faccende affaccendato a questa roba è morto e sotterrato “) .
Su questi temi siamo pronti a confrontarci e riteniamo che la prima freccia da scoccare sia quella delle Zes (zone economiche speciali ) a cui Paternò appartiene a pieno titolo. Incentivi fiscali, credito d’imposta, semplificazioni amministrative sono alcune di quelle condizioni favorevoli in termini economici, finanziari e amministrativi che aiutano lo sviluppo delle imprese che già operano nella zona e di quelle che intendono insediarsi.
Preannunciamo che abbiamo già invitato il ministro Provenzano, che ha assicurato la Sua presenza a Paternò nel prossimo mese di Settembre, per spingere sull’implementazione delle Zes e dello sviluppo locale.
Salvatore Leonardi – Segretario Circolo PD di Paternò