Coronavirus, Sileri: “Probabilità di un nuovo lockdown è pari allo zero”

Coronavirus, Sileri: “Probabilità di un nuovo lockdown è pari allo zero”

“Niente panico: i cittadini sono consapevoli, il sistema sanitario è preparato. Al momento mi sento di dire che la probabilità di un nuovo lockdown è vicina allo zero”.

Lo afferma in un’intervista al Fatto Quotidiano il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri, invitando a non demonizzare la movida: “Si poteva aspettare qualche giorno – dice -, prima di chiudere le discoteche, magari rafforzando i controlli. È stata fatta una scelta che risponde al principio di massima precauzione, perché è ovvio che in quegli ambienti rispettare le regole è quasi impossibile. Ce li vede i giovani a ballare a due metri di distanza o con la mascherina addosso?”.

“SIAMO STATI PIU’ BRAVI”

“Non dobbiamo preoccuparci – continua Sileri – perché rispetto ad altri Paesi abbiamo numeri del tutto accettabili. I ricoverati in terapia intensiva sono pochi, i decessi contenuti. E la spiegazione è una: siamo stati più bravi. Abbiamo tenuto chiuso più a lungo, abbiamo aperto in modo graduale e prudente, e ne raccogliamo i frutti. Non bisogna abbassare la guardia, però, perché i prossimi mesi saranno decisivi”.
Il vice ministro della Salute parla poi dell’opportunità di scaricare l’app Immuni.

“Se la usa la maggioranza dei cittadini, può dare un contributo prezioso. Ha visto cosa è successo al Seven Apples, la discoteca in Versilia? In pista c’era una ragazza che poi è risultata positiva. Esatto, e per tracciare eventuali contagi sono serviti 726 tamponi, uno per ognuno dei presenti. Pensi invece se tutti avessero installato Immuni. Ai contatti stretti della ragazza sarebbe arrivata una notifica e il tampone l’avrebbero fatto soltanto loro, un bel risparmio per il Servizio sanitario nazionale”.

“NUOVA SFIDA: DISTINGUERE CASI DA INFLUENZE”

“Tra poco avremo una grossa sfida – continua -: distinguere i casi di Covid dalle influenze stagionali. Chi avrà sintomi sospetti dovrà rivolgersi al proprio medico e osservare l’isolamento, anche se costerà fatica. E soprattutto: indossiamo tutti la mascherina. È una protezione fondamentale che abbiamo sbagliato a sottovalutare.”

“Quanto a un possibile, nuovo lockdown, Sileri lo ritiene improbabile: “Abbiamo imparato a igienizzare le mani, a usare le mascherine, a stare distanti: piccole abitudini che fanno la differenza. Per entrare in un ospedale o in una residenza per anziani, adesso, serve un tampone: siamo al sicuro dai focolai nelle strutture sanitarie, il vero male della prima ondata.

La macchina è pronta per la risposta. E, soprattutto, la popolazione colpita dal virus è cambiata. I nuovi positivi sono più giovani, meno fragili, meno inclini a sviluppare sintomi gravi.

Certo, bisogna evitare che i nipoti contagino i nonni. E qui torniamo alle precauzioni di cui parlavo. Ma in tutta onestà faccio fatica a immaginare il ritorno di un’epidemia incontrollata”.

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