“Ho conosciuto la grandissima Franca Valeri: severa e materna mi fece innamorare del melodramma”

“Ho conosciuto la grandissima Franca Valeri: severa e materna mi fece innamorare del melodramma”

di Marica Terranova*

Forte della mia giovane età (avevo 23 anni) e della preparazione e della carica che portavo in dote grazie alla frequentazione della scuola di canto della straordinaria maestra catanese Maria Gentile, dalla quale erano già usciti tenori del calibro del maestro Salvatore Fisichella e del compianto maestro Marcello Giordani, fu nel giugno del 1989 che ho conosciuto Franca Valeri, instancabile animatrice, insieme al direttore d’orchestra e suo compagno di vita, Maurizio Rinaldi, del prestigioso concorso internazionale intitolato, nella sua città natale, Rieti, al baritono Mattia Battistini.

Il concorso era rivolto a giovani artisti lirici e prevedeva uno stage formativo finalizzato all’allestimento di opere liriche nei teatri italiani ed esteri.

In quell’anno vinsi concorrendo per il ruolo di Tosca nell’omonimo capolavoro lirico di Giacomo Puccini.

Partecipai, così, al periodo formativo che Franca Valeri organizzava mettendo a disposizione la sua villa ed il suo vasto parco, sul lago di Bracciano, a Trevignano.

Era una scuola in cui Franca era la mamma di tutti noi. Si stava come in una grande famiglia, la famiglia del Battistini, che ancora oggi accomuna tutti coloro che hanno avuto la fortuna di vivere quella straordinaria esperienza giovanile.

“Ho conosciuto la grandissima Franca Valeri: severa e materna mi fece innamorare del melodramma”Furono giornate di studio accompagnati al pianoforte da Maurizio Rinaldi e di apprendimento dell’arte della recitazione che una già settantenne icona e monumento del teatro e del cinema italiano, metteva a disposizione di tutti questi giovanissimi talenti, affamati dal sogno del palcoscenico.

Furono serate di gioviale e spensierata convivialità, spesso allietate dalle ospitate di altri celebri artisti e colleghi di Franca e Maurizio che, provenienti dalla vicina Roma, diventavano occasioni per il racconto di aneddoti e storie del teatro e del cinema, che sarebbero ancora oggi un ghiotto boccone per qualsiasi cultore di queste materie. Franca era inseparabile dal suo tenero King Charles, Roro. Lo aveva sempre con sé. La notte che morì improvvisamente il fratello di Maurizio Rinaldi, dovendo lei accorrere a Roma nottetempo, lo lascio’ in custodia a me (grande gesto di fiducia).

Si pranzava e si cenava assieme. Assieme si lavavano i piatti. Assieme si scherzava. Il clima era goliardico. Il sogno appariva a portata di realizzazione.

Franca Valeri fu per tutti la generosissima dispensatrice di insegnamenti dell’arte recitatoria. Severa e materna contemporaneamente. Innamorata del melodramma, ha consentito a molti giovani talenti italiani di allora di realizzare il loro sogno. Pigmalione, insieme a Maurizio Rinaldi, e promotrice di un antesignano dei ‘talent stages’ che solo dopo diversi decenni stanno prendendo piede in Italia per sostenere l’arte e le giovani promesse.

Iniziò per me una proficua stagione di concerti in diverse città italiane, spesso con il soprano Stefania Bonfadelli, sua figlia adottiva e protagonista di straordinarie interpretazioni liriche tra le quali voglio ricordare una celebre Traviata con la regia di Franco Zeffirelli.

Con la regia di Franca Valeri ho debuttato, nel ruolo di Tosca, al teatro Flavio Vespasiano di Rieti e poi in quello di Violetta, in Traviata, al Teatro Municipale di Tunisi.

Ho, negli anni, sempre coltivato questo mio sodalizio con Franca Valeri. Sono stata ospite a casa sua a Roma, sono andata a trovarla a Palermo per trascorrere con lei due giornate, nel 2004, in occasione di un sua recita di un suo testo teatrale, ‘La vedova Socrate’.

A 84 anni era ancora un miracolo da palcoscenico: una donna che appariva fragile e tremolante per una patologia senile si trasformava in una divertente, pungente, istrionica, ironica protagonista assoluta del monologo teatrale, sola sul palcoscenico.

L’ho sentita telefonicamente pochi anni fa. È stata l’ultima volta.

Con i “ragazzi” del Battistini avevamo concordato di organizzarle una grande festa per i suoi 100 anni.

Il lockdown, prima, e la scomparsa, poi, non ce ne hanno dato il tempo. Se n’è andata con discrezione, lasciando a ciascuno dei suoi “ragazzi “ un’eredità artistica ed umana che ciascuno di noi custodirà per sempre.

Ciao Franca, buon viaggio.

*Marica Terranova vive ad Adrano dove svolge la professione di avvocato. Ha ricoperto incarichi politici ed è stata vice sindaco della città. La passione per la lirica non l’ha mai abbandonata. Pochi anni addietro, prima che un malore se lo portasse via, il famoso tenore Marcello Giordani – suo amico ed estimatore – l’ha coinvolta in alcuni recital tenutisi ad Augusta.

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