Una immersione nella Natura nel cuore del Parco dell’Etna: si è rivelata un successo la passeggiata ecologica organizzata dall’amministrazione comunale, in testa l’assessore Elio Arcoria, con il supporto del Comitato Parchi Italia e delle guide naturalistiche-ambientali escursionistiche: Salvatore Vinciguerra e Carmelo Nicoloso.
All’appello hanno risposto in tanti: adulti e molti giovani, curiosi di conoscere ‘dal vivo’ le bellezze naturalistiche del proprio territorio.
Hanno partecipato anche gli assessori Salvo Bulla e Vincenzo Lucifora. Il supporto è sto fornito dal personale forestale dell’ufficio Servizio per il Territorio di Catania – distaccamento di Adrano.
L’itinerario si è snodato da Piano Fiera al Rifugio Casa Zampini fino a Monte Gallo Bianco Il sentiero è compreso all’interno del territorio di Adrano, nel Parco dell’Etna ad una quota media di 1410 m s.l.m.
L’area interessata dal percorso proposto è interessante per la varietà di paesaggi vegetali che si incontrano. Piano Fiera è circondato da una serie di vulcani secondari, dove la pineta si esprime nella sua ampia varietà. I primi tratti del sentiero sono caratterizzati da aree dove è facile riscontrare zone di congiunzione di piani vegetazionali differenti e leccio, castagno e pino
sono mescolati in formazioni miste.
Casa Zampini è un rifugio che fino al recente passato era ad uso esclusivo del personale dell’Azienda Foreste e solo di recente è stato reso fruibile, dietro prenotazione. Esso costituisce un importante punto di snodo per tutta la sentieristica che interessa sia la parte altomontana, sia il versante occidentale. Poco distante da Casa Zampini, verso Monte Tre Frati si trova un “Pagghiaru”, antico rifugio di pastori e montanari, di ottima fattura, tipico del territorio, riprodotto dal personale dell’Azienda Foreste.
Oltrepassati Case Zampini proseguendo lungo il percorso proposto si attraversa un lembo di lecceta che qui è ai suoi margini territoriali altitudinali superiori, consociata a pino laricio che qui ha i suoi margini altitudinali inferiori.
Il sentiero continua snodandosi lungo le lave del 1595 ed è caratterizzato da una vegetazione tipica etnea, legata agli stadi di successione che colonizzano le lave. Raggiunta la zona di Monte Gallo Bianco si dipana un mosaico di ambienti, in cui paesaggio naturale e agricolo sono armonizzati tra loro. Nella zona sono presenti frutteti, principalmente pometi, residui colturali che testimoniano la sintonia tra uomo e natura anche e soprattutto là dove le condizioni geologiche e climatiche del territorio sono difficili.
Il Monte Gallo Bianco si presenta con popolamenti forestali, all’interno del perimetro dell’orlo craterico, vegeta un pregevole pioppeto a pioppo tremulo, la cui bellezza si manifesta in tutte
le sfumature di colore che ogni stagione proferisce.
Un ulteriore elemento di attrattiva naturalistica è rappresentato dalla Grotta Intraleo, grotta di scorrimento lavico a due livelli fra le più importanti del territorio etneo.
L’emergenza pandemica è un evidente sintomo, rappresenta un chiaro avvertimento. La Terra ci sta dicendo che abbiamo ormai superato ogni limite.
Dobbiamo cambiare drasticamente, da non definire questo passaggio di “retrocessione”, e neppure di decrescita più o meno felice. Si tratta, invece, di un vero passo avanti nella civiltà. Occorre, semplicemente, tornare alle eterne leggi della Natura.
“Di grande interesse e contenuto socio culturale, l’organizzazione di queste escursioni, – spiegano gli organizzatori – non solo domenicali con le famiglie, soprattutto per i residenti nei comuni del primo Parco Naturale siciliano, strutturare contestualmente laboratori didattici sul campo con le scuole, per ottimizzare la conoscenza di un ecosistema geo-vulcanologico tra i più importanti al mondo, Patrimonio dell’Umanità”.
L’Educazione Ambientale ricade in realtà urbane, regionali, nazionali ed infine planetarie, dove interagiscono aspetti socio-politici.
Nel “territorio” è più facile comprendere il concetto di “consapevolezza”, che diventa “conoscenza” della struttura ecologica di quel dato territorio secondo i seguenti punti:
1) orientamento, 2) estensione, 3) morfologia, 4) presenze viventi e rapporti che tra questi intercorrono, 5) peso e ruolo assunto dalla collettività che risiede e opera nel territorio individuato.
Consapevolezza è capire “l’impatto nel territorio”, quale soggetto che arreca effetto negativo o positivo a secondo dei propri comportamenti.