Due quadri di Sofonisba Anguissola, la Madonna dell’Itria e la Madonna della Raccomandata, di proprietà della Parrocchia Santa Maria dell’Alto in Paternò, sono stati trasportati a Cremona per importanti interventi di restauro.
Una decisione maturata a seguito dell’intesa tra la Commissione Cultura ed Eventi della parrocchia, il Comune di Cremona (Museo civico Ala Ponzone), la Soprintendenza ai Beni culturali di Catania e l’Ufficio Beni culturali dell’Arcidiocesi di Catania.
Nei giorni scorsi è stato siglato il protocollo d’intesa tra la Parrocchia e il Museo civico di Cremona che regola i rapporti tra le due istituzioni, nonché tempi e modalità delle fasi di restauro e per le esposizioni pubbliche delle due opere.
I lavori di restauro dei dipinti dovranno concludersi entro la primavera del 2021 e si svolgeranno in uno spazio all’interno del museo cremonese.
Completati gli interventi di restauro, la tavola della Madonna dell’Itria verrà esposta al Palazzo Reale di Milano nella mostra “Le Signore del Barocco”, che si terrà dal 3 dicembre all’11 aprile del 2021.
Successivamente le opere già restaurate rientreranno definitivamente a Paternò, entro il 30 giugno del 2022.
Il direttore dei lavori è Antonio Caruso, mentre il restauro è stato affidato a Domenico Cretti, docente che si avvarrà dell’apporto di Mario Lazzari per lo studio delle indagini diagnostiche; eserciterà l’Alta Sorveglianza sull’intervento di restauro la Soprintendenza ai Beni culturali di Catania.
Il parroco don Salvatore Patanè ha specificato che la Commissione Cultura ed Eventi “ha lavorato a lungo affinché si giungesse a un accordo con Cremona per il restauro delle due opere paternesi di Sofonisba Anguissola.
Superata una fase di stallo i due dipinti dopo 450 anni hanno lasciato Paternò alla volta di Cremona, per un importante intervento di restauro che restituirà splendore alle due opere e darà loro visibilità e rilevanza. Questo evento, che non esito a definire storico sia per Paternò sia per Cremona, unisce idealmente le due Città. Sofonisba, infatti, dipinse la Madonna dell’Itria a Paternò, in un tempo caratterizzato dalla peste.
L’arrivo della stessa nella sua città natale, avviene anch’esso in un tempo segnato duramente da una nuova piaga. Mi piace pensare che questo, non sia solo frutto una coincidenza, ma un segno Divino apportatore di nuova speranza”.