“Io ministro della Giustizia? Sto benissimo a Catanzaro a fare il procuratore capo. Fare una operazione del genere e’ impossibile perché per accettare devo avere carta bianca…”.
Lo ha affermato rispondendo alle domanderei giornalisti, a Catania, il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, tra gli intervenuti alla presentazione del libro ‘Cosa nostra S.p.A.’ di Sebastiano Ardita.
Poi ha aggiunto:
“Non c’e’ un problema giustizia oggi, ma c’e’ da decenni. Non abbiamo ancora un legislatore che affronti il problema in modo radicale, avendo il coraggio di rileggere i codici per modificarli, per adeguarli alle esigenze del 2020. Ci provammo in una commissione nel 2014 che aveva il compito di fare delle riforme di ‘superficie’. Ma nemmeno quelle passarono.
Passo’ solo quella del processo a distanza che consente un risparmio di 70 milioni di euro l’anno, limitando a zero il rischio di evasioni. Solo per questa riforma gli avvocati fecero cinque giorni di sciopero”.
Parlando, poi, degli effetti della pandemia, Gratteri ha detto che “…nel medio e nel lungo periodo il coronavirus ha rafforzato le organizzazioni criminali. Noi pensiamo agli imprenditori, commercianti e ristoratori che non sono riusciti ancora a riaprire o a lavorare a regime.
Potrebbero essere tutti preda di usurai e dopo una lenta agonia sappiamo che il loro obiettivo e’ quello di rilevare l’attività commerciale e poi fare riciclaggio”.