Un debito fuori bilancio pesante che rischia di condizionare – zavorrare, secondo altri – l’attività dell’amministrazione comunale.
Ammonta a quasi un milione di lire il debito che deve essere votato dal Consiglio comunale e la cui trattazione, guarda caso, viene rinviata di seduta in seduta.
Nell’ultima seduta consiliare – oggi alle 18.00 ce ne sarà un’altra – i consiglieri hanno dato sfogo alla propria creatività decidendo di ‘autodeterminarsi’ e rinviare la trattazione del punto. Una serie di sollecitazioni di alcuni rappresentanti della giunta hanno convinto alcuni consiglieri della bontà dell’operazione.
Prima di votare il punto – con il metodo dell’autodeterminazione non previsto dal regolamento comunale – il presidente del Consiglio comunale Di Primo ha ceduto la guida alla vice Angela Branchina.
Cinque ‘comode’ rate di 197 mila e 508 euro, a partire dal 2020 e fino al 2024: è il totale che sfiora quasi un milione di euro che il Comune di Adrano deve alla società Genìa a seguito di una sentenza di legge. La ‘pratica Genìa’ ha percorso tutte le tappe di verifica ed è approdata in Consiglio dopo il visto legale.
Non è chiaro perché all’ultimo miglio l’amministrazione abbia deciso di stoppare la delibera.
“Su questo debito fuori bilancio – spiega Luigi Canceliere di Italia Viva – sono tanti i dubbi in aula dopo la dichiarazione del vice sindaco Currao, dichiarazione legittima ma a mio modo di vedere tardiva. L’atto in questione, infatti, era già stato trattato in commissione bilancio, con le dichiarazioni a verbale dell’avv. Platania che non manifestavano preoccupazioni o incongruenze”.
L’esponente sammartiniano prova a dare una spiegazione ai dubbi e alle perplessità sul ‘via libera’ al debito fuori bilancio espressi dall’amministrazione.
“Vedo molte perplessità dell’amministrazione – osserva – nel trattare questo debito fuori bilancio, vuoi per la cifra spropositata vuoi per le dichiarazioni del vicesindaco Currao che mirano in maniera bene precisa a trovare un responsabile di tale debito. Nella sua dichiarazione ha parlato di errori.
Ritengo non si possa scaricare una responsabilità di questo tipo ai consiglieri né tanto meno generare confusione tanto da far emergere votazioni più o meno di salvataggio per cercare di fare dietro front. E’ un gioco della politica al quale noi, come gruppo consigliare, non ci siamo assolutamente prestati”.