Con la crisi legata al Covid-19 cresce il numero di italiani che si rivolge a compro oro e banco dei pegni per ottenere liquidita’ vendendo o impegnando i propri oggetti preziosi, al punto che oggi, rispetto al periodo pre-coronavirus, il ricorso a tali strumenti e’ cresciuto del +50%, come evidenziato anche dalle organizzazioni del settore.
Un vero e proprio business che nel 2020 raggiungerà quota 1,2 miliardi di euro, ma che non e’ immune da speculazioni a danno degli utenti. Lo evidenzia il Codacons.
“Dalle segnalazioni ricevute, tuttavia, sembrerebbe che molti operatori stiano approfittando dell’evidente stato di necessita’ dei cittadini, acquistando oro, gioielli e oggetti preziosi a prezzi ben al di sotto rispetto al loro reale valore”.
Per queste ragioni il Codacons ha avviato un monitoraggio sulle attivita’ del settore, in particolar modo sui compro oro, al fine di acquisire maggiori elementi conoscitivi ed avviare, se del caso, iniziative volte a tutelare i consumatori danneggiati da eventuali comportamenti illeciti, denunciando le speculazioni alla Guardia di Finanza.