Che emozione ieri sera nella Chiesa di San Filippo per l’esibizione dei ragazzi dell’Orchestra Falcone e Borsellino.
La prima uscita post-lockdown dei giovani musicisti ha reso omaggio a Padre Gaetano Milazzo – presente ieri – che festeggia i 50 anni di sacerdozio.
L’orchestra diretta dal Maestro Semaias Botello ha incantato e commosso i presenti. Il momento più intenso e commovente è stato il canto di “Hallelujah” – il famoso brano scritto da Leonard Cohen – alla fine premiato da una standing ovation. GUARDA IL VIDEO
“L’Orchestra Falcone e Borsellino deve restare ad Adrano” hanno ribadito ieri gli animatori della festa-tributo a Padre Milazzo. La parole fine alla ‘querelle’ di queste settimana, però, non è ancora stata messa. Perché la situazione sia definitivamente sbloccata – e chiarita con serenità d’animo – sono necessari ancora alcuni passaggi.
Ieri il Comune in una nota ha ricordato che il 24 giugno scorso “i locali nel Monastero di Santa Lucia…sono stati autorizzati all’utilizzo da parte dell’Orchestra Falcone-Borsellino.
L’amministrazione – sottolinea la nota – intende sostenere e condividere l’attività sociale e artistica dell’Orchestra ritenendo che le incomprensioni delle scorse settimane siano solo il frutto di una serie di malintesi”.
La generica definizione di ‘autorizzazione’ – ed è il primo scoglio burocratico da superare – non viene condivisa dai componenti della Fondazione La Città Invisibile cui fa riferimento l’ensemble musicale. “L’autorizzazione – commenta Alfia Milazzo, presidente della fondazione – non comporta un impegno da parte dell’Comune. Formalizzino un nuovo atto deliberativo, stipulino una convenzione, dove questo emerga in maniera chiara”.
La condivisione del progetto dell’Orchestra colpisce favorevolmente tutti i componenti della fondazione che hanno gradito il nuovo atteggiamento del sindaco e dei suoi collaboratori. L’ultimo passo verso il chiarimento finale – come il Corriere Etneo ha scritto in questi giorni – è adesso la richiesta di una presa di distanza nei confronti del ‘massacro’ consumato sui social anche da parte di alcune persone vicine alla maggioranza.
“Non pretendiamo da loro le scuse però è evidente che persone vicine a qualche assessore ci hanno insultato. L’amministrazione deve dirci che non condivide il ‘fango’ lanciato nei confronti dei bambini e della fondazione in generale. Questo vuol dire sostenere il progetto”.