Se da un lato il primo cittadino Nino Naso può apparire vincitore della partita che si è svolta ieri sera in consiglio comunale, non ottenendo la sfiducia sul proprio operato, dall’altro il sindaco dei paternesi dovrà affrontare l’evidenza che la sua maggioranza si è fermata a 10 consiglieri.
Ricapitolando il voto di ieri sera possiamo vedere come la “partita” si è conclusa con 10 consiglieri a favore e 10 consiglieri contrari, un consigliere astenuto e tre assenti.
Nel dettaglio i consiglieri Tomasello, Lauria, Conigliello, Sambataro, Giangreco, Gentile, Cunsolo, Malerba, Zingale e Faranda hanno votato contro la mozione di sfiducia al sindaco, mentre i consiglieri Gresta, Ardizzone, Flammia, Distefano, Lo Presti, Condorelli, Sinatra, Marzola, Sciacca e Paternò hanno mantenuto fede al loro proposito di sfiduciare il sindaco Naso.
Quello che oggi potrebbe apparire come una notizia è l’astensione del consigliere Patrizia Virgillito, e le assenze dei consiglieri Orfanò, Cirino e Rapisarda.
La presa di posizione di quest’ultimi consiglieri da un lato ha di fatto aperto uno spiraglio di sopravvivenza all’amministrazione Naso, dall’altro lo pone davanti all’evidenza di non avere più in maniera palese i voti in consiglio comunale.
Una situazione molto delicata dove l’assenza o l’astensione possono leggersi come una sorta di apertura o di disponibilità a fare “il salto” dall’una all’altra parte a sostegno di ogni singolo provvedimento, lasciando spazio a quella politica creativa che va oltre gli schieramenti di maggioranza e opposizione e che molto spesso si arena nella palude del compromesso personale in barba ad un vero e proprio mandato politico nell’interesse della città intera.
Una “disponibilità” che può tramutarsi in strategia politica della sopravvivenza verso la quale il primo cittadino volente o nolente dovrà fare i conti per ritrovare una quadra in consiglio comunale, al fine di mantenere la “barra a dritta” della propria “scialuppa”, cioè la sindacatura.
Che i numeri in Consiglio non ci fossero più era già chiaro da tempo e le parole della consigliera Conigliello lasciano trasparire questa caratteristica in maniera certa. Durante le dichiarazioni di voto ha espresso palesemente che “non era disposta a votare questa mozione di sfiducia priva di contenuti”: vuol dire che sarebbe disposta a votarne altre?
Anche le scuse della consigliera Lauria, giunte verso la fine della seduta, circa lo spettacolo indecoroso che ha dato il Consiglio comunale appaiono ridondanti e superflue, la città ha assistito con attenzione al dibattito e di certo ha colto il senso e il modo di ciascun intervento.