Paternò, con 10 voti non passa la ‘sfiducia’ a Naso: i 3 di ‘Alleanza’ non indietreggiano e votano Sì alla mozione

Paternò, con 10 voti non passa la ‘sfiducia’ a Naso: i 3 di ‘Alleanza’ non indietreggiano e votano Sì alla mozione

Come era prevedibile la mozione di sfiducia verso il sindaco Nino Naso non è passata.

Ci sono voluti quasi 7 ore di discussioni accese condite da insulti, provocazioni,contestazioni, perle di saggezza elargite sia dagli scranni della maggioranza che dell’opposizione, con consiglieri in versione “Accademia della Crusca” muniti di vocabolario, per sancire il proseguimento della sindacatura di Nino Naso fino al maggio del 2022.

Una seduta che ha confermato una verità già conosciuta:: Naso ha sua disposizione un numero di consiglieri limitato che non gli consente di avere una maggioranza in Consiglio, ma dovrà spesso e necessariamente, da qua alla fine del mandato, “dialogare” e probabilmente “cedere”, nel momento del voto per delibere importanti, alle pressioni esercitate da quei componenti che fanno parte, sulla carta, dell’opposizione costruttiva.

La seduta ha visto il mezzo flop dei 10 firmatari della mozione che non sono riusciti  a coinvolgere quella parte di opposizione (ieri sera due consiglieri – Cirino e Orfanò – erano assenti, uno si è astenuto, un altro a favore) che da qui alla scadenza rappresenterà l’ossigeno per la giunta Naso.

L’opposizione che esce consolidata nei 10 soggetti firmatari  (Marco Gresta, Martina Ardizzone, Claudia Flammia, Anthony Distefano, Giuseppe Lo Presti, Guido Condorelli, Emilia Sinatra, Agata Marzola, Alfredo Sciacca e Tuccio Paternò). Quest’ultimi tre, componenti del gruppo consiliare “Alleanza per Paternò”, ma vicini a Fratelli D’Italia, hanno tenuto duro e, nonostante le pressioni esercitate dal partito nel nome dell’unità hanno votato coerentemente la mozione.

Saranno espulsi da Fratelli d’Italia, si chiedono in tanti? Staremo a vedere.

I tre consiglieri, ieri sera, erano di fronte ad un bivio: prendere le distanze da FdI oppure tradire l’impegno assunto con la città all’atto della firma della mozione. Marzola, Sciacca e Paternò, in sinergia con l’ex assessore Vito Rau, hanno scelto la città.

“Alleanza per Paternò” fa parte della cosiddetta “Alternativa” il gruppo che racchiude partiti e movimenti politici di centro destra e che si propone come alternativa a Naso e al centrosinistra.

L’opposizione nel suo intervento ha spiattellato a Naso le diverse criticità esistenti come i conti del comune, l’addizionale Irpef innalzata al massimo, viabilità, periferie, centro storico, riorganizzazione del personale,impianti sportivi e altro ancora.

Il sindaco Naso ha replicato dapprima snocciolando solo dati legati ai lavori pubblici, per poi passare ad esaminare la posizione personale e politica di ogni singolo proponente della mozione, utilizzando in maniera sconsiderata termini al di sopra delle righe. Uno ‘spettacolo’ pietoso.

Il tutto è avvenuto dinnanzi al presidente  Filippo Sambataro: quest’ultimo è apparso in serata decisamente negativa. A votare la mozione sono stati Marco Gresta, Martina Ardizzone, Claudia Flammia, Anthony Distefano, Giuseppe Lo Presti, Guido Condorelli, Emilia Sinatra, Agata Marzola, Alfredo Sciacca e Tuccio Paternò.

Contro la  sfiducia si sono espressi  Salvo Tomasello, Rosanna Lauria, Barbara Conigliello, Filippo Sambataro, Giovanni Giangreco, Giuseppe Gentile, Tonino Cunsolo, Salvo Malerba, Luca Zingale e l’indipendente Roberto Faranda. Astenuta Patrizia Virgillito. Assenti Pippo Orfanò, Pietro Cirino e Ionella Rapisarda . Per l’approvazione della mozione servivano 15 voti.

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